La moglie del colonnello di Rosa Liksom

Buona giornata cari Lettori! Come state? Io sono moribonda a causa del caldo terribile degli ultimi giorni; ogni anno faccio sempre la stessa fine, dico di voler partire per il Nord Europa e puntualmente mi ritrovo sempre qui. L'unico modo che mi resta per fingere di essere altrove, tra i freschi paesaggi dei paesi nord europei, sono i libri di Iperborea. Oggi parliamo di una delle loro ultime pubblicazioni.

La moglie del colonnello è un romanzo di Rosa Liksom, una delle più famose e apprezzate autrici finlandesi al mondo. Il romanzo è ambientato in Lapponia e la storia inizia con una donna che ripercorre il suo vissuto e rivive a tutti gli effetti i momenti che hanno segnato la sua vita. Quella donna altri non è che Annikki Kariniemen, una scrittrice finlandese vissuta negli anni in cui la Finlandia si trovava ancora schiacciata tra il potere della Russia e quello della Germania nazista.

Annikki si lega al Colonnello, uno dei personaggi finlandesi più potenti facente parte delle Guardie Bianche, e da quel momento inizia la sua storia che resterà indissolubilmente legata sia a quella della stessa Finlandia che a quella del nazismo che in quegli anni iniziava la sua scalata al potere. La storia della Finlandia si intreccia a quella della protagonista che finisce vittima di una spirale di violenza da cui riuscirà a liberarsi solo dopo anni di soprusi.

Questo è il mio primo approccio a Rosa Liksom, autrice di cui ho sempre sentito parlare piuttosto bene. La storia mi attirava particolarmente, si parla di un periodo storico che mi interessa moltissimo e sopratutto ero attratta dal fatto che avrei potuto scoprire di più sulla storia della Finlandia, che conosco davvero pochissimo. Il racconto si lascia leggere velocemente, lo stile della Liksom, così asciutto e a tratti quasi asettico, riesce però a rendere molto bene l'atmosfera che si respirava in quegli anni e tutto quello che ne conseguì.

La protagonista di questo racconto è un personaggio molto controverso, per me è stato complicato comprenderla. Fin da bambina viene educata in famiglia nell'ideologia del nazionalismo anticomunista, una volta cresciuta il passo per arrivare al nazismo è stato breve. Lei lo ammette candidamente, ammette di essere stata una nazista, ammette di aver sempre saputo quello che accadeva, le atrocità che venivano commesse nel nome di un'ideologia. La sua storia con il Colonnello è una storia fatta principalmente di abusi e violenze, di soprusi perpetrati per anni, e neanche di questo si pente.

Forse è stato proprio questo il mio problema, il fatto che lei non si penta delle scelte fatte, non metta in dubbio quello che è stato, almeno non fino in fondo. Ho apprezzato molto l'ambientazione storica e il racconto di quelli che sono stati alcuni degli eventi che hanno fatto della Finlandia il paese che è oggi. Mi è piaciuta molto anche la parte finale del romanzo, che rappresenta un po' il riscatto della protagonista che finalmente si libera e inizia a vivere una vita che la fa felice.

La moglie del Colonnello è un romanzo sicuramente particolare ma molto controverso. Ho apprezzato tantissimo l'onestà con cui la storia viene raccontata, ma non credo che potrei mai simpatizzare con la protagonista di questa storia. Se volete scoprire un piccolo spaccato di Finlandia e immergervi nelle atmosfere tipiche di quegli anni, ve lo consiglio, anche perchè si lascia leggere piacevolmente e offre diversi spunti di riflessione. Buona lettura!

"Il bello della vita vissuta è che non torna più. Però nulla scompare, mai."

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