[V°Tappa BlogTour] Indissolubile (The Wimseys#1) di Maria Rita Russo

IL LIBRO

Titolo: Indissolubile
Autore: Maria Rita Russo
Serie: The Wimsey #1
Editore: Self publishing
Genere: Historical Romance/Regency
Pagine: 336
Prezzo: 12,00 (Ebook 2,99)
Data di uscita: 30 Giugno 2020

Disponibile in DIGITALE e CARTACEO.
Anche con Kindle Unlimited.

TRAMA

Londra 1820. Lady Blythe Middlethorpe coltiva un sogno da sempre: quello di essere libera. È una delle giovani debuttanti più promettenti e irreprensibili che si siano mai viste ad Almack’s. Nessuno sospetterebbe mai che, in realtà, nasconda un segreto inconfessabile che potrebbe cambiare ogni cosa. 

Cletus Edrick Wimsey, duca di Kendall, è da poco riapparso in società: dopo aver perso l’adorata moglie qualche anno prima, è ora pronto a cercare una nuova sposa. Non vuole aprire il suo cuore a nessuna, ha solo bisogno di una duchessa per dare un erede al ducato.

Entrambi sono l’uno per l’altra il mezzo per raggiungere i propri obiettivi, che realizzano proprio con quel vincolo indissolubile che è il matrimonio. Convivere con un’altra persona, tuttavia, non è mai semplice e instaurare una pacifica quotidianità si rivela particolarmente complicato. Soprattutto quando lo scomodo segreto di Blythe e i sentimenti taciuti di Cletus fanno di tutto per venire fuori…
Il Regency è quel periodo di tempo che va dal 1811 al 1820, ovvero gli anni in cui a regnare è Giorgio IV, il Principe Reggente, che prende il posto del padre – re Giorgio III – malato e impossibilitato a governare. Di fatto, quando ormai si parla di Regency, s’ingloba un lasso di tempo più lungo che arriva fino al 1830, ossia gli anni di congiunzione tra epoca Georgiana e Vittoriana.
Evento cruciale di questi anni è la Stagione mondana londinese, che si svolgeva nei mesi di attività del Parlamento, e dunque il periodo che le famiglie aristocratiche trascorrevano in città. La Stagione consentiva ai membri della nobiltà di interagire, mentre per le donne nubili era l’occasione perfetta per contrarre un matrimonio. Partecipare alla Stagione era particolarmente costoso: chi non possedeva una casa in città doveva affittarne una per tutta la sua durata; le donne, inoltre, dovevano essere sempre impeccabili e alla moda, per questo spendevano ingenti somme di denaro per accaparrarsi gli abiti e le scarpe più belle.
Non va dimenticato Almack’s, il luogo più famoso e cuore pulsante della Londra danzante. Ma di che si tratta?
Almack’s è stato uno dei primi club ad ammettere sia donne che uomini, dato che prima tutti i club erano aperti ai soli uomini. Dunque, oltre alle case aristocratiche, uno dei luoghi di ritrovo di punta fu proprio questo club, ove, tra le altre cose (quali il gioco d’azzardo), era possibile danzare. Ovviamente non tutti vi potevano accedere, anzi: l’ingresso avveniva solo se si era soci o tramite invito. Importante, in questo senso, era entrare nelle grazie delle patronesse del ton: donne di altissimo lignaggio, dalla reputazione impeccabile.
Tra i balli più famosi c’erano quelli Country, chiamati così perché originatisi nelle feste di paese della campagna inglese. Oltre a queste danze, famosi erano il Cotillon e la Quadriglia, di origine francese. Il valzer, invece, fu l’ultimo ad aggiungersi (si parla del 1812) poiché considerato scabroso. La vicinanza dei corpi, infatti, non era inizialmente ben vista dal ton. Solo il tempo è riuscito a renderlo dapprima tollerabile e poi completamente accettato.

La vita delle donne in epoca Regency


Romanzi emblematici in grado di mostrare come vivevano le donne di quel tempo sono senza dubbio quelli di Jane Austen e Georgette Heyer.
Ciò che emerge dalle storie delle due autrici è che di certo le donne godevano di poche e limitate libertà. Nella maggior parte dei casi – se non quasi sempre – non potevano scegliere chi sposare, e non potevano disporre a proprio piacimento di beni mobili o immobili. Infatti, anche nel caso in cui fossero in possesso di beni di lusso, questi erano sempre amministrati dalla famiglia d’origine e poi dal marito. All’uomo spettava il compito di decidere qualunque cosa, mentre alla donna spettava il ruolo di moglie e madre. Pertanto, obiettivo principale di ogni donna era contrarre un buon matrimonio (come si evince d’altra parte dagli scritti di Jane Austen).
La stessa istruzione era orientata a questo scopo: le donne dovevano imparare la gestione domestica, ma dovevano anche saper conversare – e dunque era importante che imparassero nozioni di scienze, teologia, letteratura e via dicendo, anche se non in maniera approfondita (la cultura, infatti, era solo il mezzo per accaparrarsi un buon marito). Dovevano possedere un’ottima calligrafia e saper parlare diverse lingue, come il francese, e suonare diversi strumenti, come il pianoforte. Importante era infine l’arte del cucito: le donne aristocratiche ricamavano infatti corredi e arazzi.
Com’è facile evincere, l’epoca Regency è ancora molto lontana dall’emancipazione femminile!

Fonti: bibliotecaromantica.blogspot.com,           georgianagarden.blogspot.com,           grimildeblog.it             missdarcy.it,            historicalhussies.blogspot.com,            regencyhistory.net

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