L'ottava vita (per Brilka) di Nino Haratischwili
L'ottava vita (per Brilka) è un romanzo che non posso che definire monumentale. E' un'epopea, una storia che ripercorre un secolo intero di storia, narrato attraverso gli occhi dei componenti della famiglia Jashi. La famiglia Jashi è una famiglia della Georgia la cui fortuna arriva direttamente dalla ricetta della speciale cioccolata calda che il loro antenato gli ha tramandato. Da quella ricetta arriva la fortuna della famiglia, la sua posizione prestigiosa, la ricchezza e tutti i privilegi che hanno avuto.
La storia inizia con Stasia Jashi, che negli ultimi anni di vita degli zar di Russia vuole a tutti i costi diventare una famosa ballerina. Sulla sua strada però si mette il Tenente bianco-rosso che stravolge tutti i suoi piani portandola ad un matrimonio affrettato che avviene pochi giorni prima dello scoppio della guerra. Il Tenente parte, lascia la moglie pochi giorni dopo averla sposata, e Stasia rimane sola, prigioniera di una vita che immediatamente le appare troppo distante da quello che desiderava realmente. Quando la Rivoluzione d'Ottobre scoppia, gli Jashi capiscono che nulla sarà come prima e Stasia si troverà a combattere per la sua stessa vita e per il destino della sua famiglia.
Contemporaneamente il racconto si apre con Niza e Brilka, rispettivamente nipote e bisnipote di Stasia, che ai giorni nostri si trovano insieme alla ricerca delle canzoni perdute di Kitty, un'altra antenata diventata una famosa cantante in Inghilterra ma che si dice sia fuggita dalla patria etichettata come traditrice. Il racconto è intessuto dalla stessa Niza che riprende le fila delle storie di famiglia, le intreccia, le completa e le consegna a Brilka, a cui spetterà scrivere l'atto finale.
Le 1000 e oltre pagine di questo racconto vi cattureranno in una spirale di storie, di intrecci, di passione e di dolore che difficilmente troverete in altri romanzi. Sapete che cosa mi ha ricordato il romanzo della Haratischwili? Le grandi epopee narrate nei romanzi russi, quei racconti ricchi di storia, di pathos, pieni zeppi di personaggi che a volte faticherete anche a ricordare, ma talmente belli che non riuscirete ad abbandonarli.
L'ottava vita è la meravigliosa epopea della famiglia Jashi, storia che si svolge avendo come sfondo la Georgia, l'antica e misteriosa Colchide, la terra della terribile Medea. In questo caso la Georgia, protagonista quanto gli stessi personaggi del racconto, ci viene narrata durante le sue rivoluzioni, le rivolte, le ribellioni attraverso cui gli stessi Jashi passano e che plasmeranno il loro futuro e le loro scelte.
Il racconto è diviso in altrettanti piccoli libri, ognuno dedicato ad un personaggio del racconto. A narrare tutto però c'è sempre Niza, una donna dei nostri giorni e questa scelta rende il romanzo davvero molto particolare. Perché se è vero che gli eventi narrati, le storie e gli stessi personaggi arrivano direttamente dagli anni precedenti al 900, è altrettanto vero che la voce narrante è moderna, attuale e questo ha reso il racconto molto più scorrevole, vicino a noi in qualche modo. Lo stile dell'autrice è davvero sorprendente, le sue parole sembrano pennellate che creano un enorme e meraviglioso quadro, un mosaico di storie, una cacofonia di voci che non fanno altro che intrecciarsi sullo sfondo della storia.
Nonostante la mole consistente del libro non vi sembrerà di aver letto così tante pagine; il racconto non è mai pesante nè noioso, non è mai troppo quello che ci viene raccontato. I particolari, le descrizioni, i tanti personaggi, sono tutti necessari a raccontare una storia che senza tutti quei dettagli non sarebbe l'epopea che è. Il secolo rosso viene descritto in tutta la sua brutalità, in tutta la crudeltà che lo caratterizzò, e gli Jashi diventano insieme spettatori e vittime di quegli ingranaggi. La dittatura, la perdita della libertà, la voglia di riconquistarla, sono punti cardine del romanzo. La storia percorre gli anni in cui al potere c'erano Stalin, Lenin e tutti gli altri dittatori che fecero la storia del comunismo russo. Spesso l'autrice non li menziona per nome, si limita a descriverli, ma queste descrizioni sono talmente vivide che non potrete fare a meno di riconoscerli immediatamente.
Uno dei punti forti del romanzo sono sicuramente i personaggi, caratterizzati in modo talmente vivido che alla fine vi sembrerà di conoscerli, di far parte voi stessi della famiglia. Le donne protagoniste del racconto in particolar modo sono eccezionali, lottano, amano, odiano e vivono attraversando anni difficili ma non rinunciano mai a loro stesse, alla loro identità. Le Jashi sopportano anni di terrore, di violenze e di soprusi, ma sopravvivono e si rialzano sempre. Le loro storie costituiranno l'eredità di Brilka, la piccola Brilka che non sa bene chi è e cosa vuole diventare e che attraverso le storie delle sue antenate potrà ritrovare sè stessa.
In questo romanzo troverete tutto quello che potreste desiderare; storia, personaggi indimenticabili, amore, legami familiari che sopravvivono agli anni e alla distanza, passione, dolore, drammi familiari e la leggenda di una speciale cioccolata calda che si dice sia maledetta. L'ottava vita è un romanzo eccezionale, ricco da ogni punto di vista, un romanzo che vi terrà incollati alle pagine e che vi impedirà anche di dormire, perché avrete bisogno di sapere, vorrete conoscere il destino dei personaggi. Cosa ne sarà degli Jashi? Cosa accadrà a Niza e a Brilka? Brilka che vuole danzare esattamente come Stasia e che di Stasia, e di tutte le sue antenate, ha la stessa forza e fragilità. Non vi resta che leggerlo per scoprirlo e perdervi nella bellezza di questa storia. Buona lettura!
La storia inizia con Stasia Jashi, che negli ultimi anni di vita degli zar di Russia vuole a tutti i costi diventare una famosa ballerina. Sulla sua strada però si mette il Tenente bianco-rosso che stravolge tutti i suoi piani portandola ad un matrimonio affrettato che avviene pochi giorni prima dello scoppio della guerra. Il Tenente parte, lascia la moglie pochi giorni dopo averla sposata, e Stasia rimane sola, prigioniera di una vita che immediatamente le appare troppo distante da quello che desiderava realmente. Quando la Rivoluzione d'Ottobre scoppia, gli Jashi capiscono che nulla sarà come prima e Stasia si troverà a combattere per la sua stessa vita e per il destino della sua famiglia.
Contemporaneamente il racconto si apre con Niza e Brilka, rispettivamente nipote e bisnipote di Stasia, che ai giorni nostri si trovano insieme alla ricerca delle canzoni perdute di Kitty, un'altra antenata diventata una famosa cantante in Inghilterra ma che si dice sia fuggita dalla patria etichettata come traditrice. Il racconto è intessuto dalla stessa Niza che riprende le fila delle storie di famiglia, le intreccia, le completa e le consegna a Brilka, a cui spetterà scrivere l'atto finale.
Le 1000 e oltre pagine di questo racconto vi cattureranno in una spirale di storie, di intrecci, di passione e di dolore che difficilmente troverete in altri romanzi. Sapete che cosa mi ha ricordato il romanzo della Haratischwili? Le grandi epopee narrate nei romanzi russi, quei racconti ricchi di storia, di pathos, pieni zeppi di personaggi che a volte faticherete anche a ricordare, ma talmente belli che non riuscirete ad abbandonarli.
L'ottava vita è la meravigliosa epopea della famiglia Jashi, storia che si svolge avendo come sfondo la Georgia, l'antica e misteriosa Colchide, la terra della terribile Medea. In questo caso la Georgia, protagonista quanto gli stessi personaggi del racconto, ci viene narrata durante le sue rivoluzioni, le rivolte, le ribellioni attraverso cui gli stessi Jashi passano e che plasmeranno il loro futuro e le loro scelte.
Il racconto è diviso in altrettanti piccoli libri, ognuno dedicato ad un personaggio del racconto. A narrare tutto però c'è sempre Niza, una donna dei nostri giorni e questa scelta rende il romanzo davvero molto particolare. Perché se è vero che gli eventi narrati, le storie e gli stessi personaggi arrivano direttamente dagli anni precedenti al 900, è altrettanto vero che la voce narrante è moderna, attuale e questo ha reso il racconto molto più scorrevole, vicino a noi in qualche modo. Lo stile dell'autrice è davvero sorprendente, le sue parole sembrano pennellate che creano un enorme e meraviglioso quadro, un mosaico di storie, una cacofonia di voci che non fanno altro che intrecciarsi sullo sfondo della storia.
Nonostante la mole consistente del libro non vi sembrerà di aver letto così tante pagine; il racconto non è mai pesante nè noioso, non è mai troppo quello che ci viene raccontato. I particolari, le descrizioni, i tanti personaggi, sono tutti necessari a raccontare una storia che senza tutti quei dettagli non sarebbe l'epopea che è. Il secolo rosso viene descritto in tutta la sua brutalità, in tutta la crudeltà che lo caratterizzò, e gli Jashi diventano insieme spettatori e vittime di quegli ingranaggi. La dittatura, la perdita della libertà, la voglia di riconquistarla, sono punti cardine del romanzo. La storia percorre gli anni in cui al potere c'erano Stalin, Lenin e tutti gli altri dittatori che fecero la storia del comunismo russo. Spesso l'autrice non li menziona per nome, si limita a descriverli, ma queste descrizioni sono talmente vivide che non potrete fare a meno di riconoscerli immediatamente.
Uno dei punti forti del romanzo sono sicuramente i personaggi, caratterizzati in modo talmente vivido che alla fine vi sembrerà di conoscerli, di far parte voi stessi della famiglia. Le donne protagoniste del racconto in particolar modo sono eccezionali, lottano, amano, odiano e vivono attraversando anni difficili ma non rinunciano mai a loro stesse, alla loro identità. Le Jashi sopportano anni di terrore, di violenze e di soprusi, ma sopravvivono e si rialzano sempre. Le loro storie costituiranno l'eredità di Brilka, la piccola Brilka che non sa bene chi è e cosa vuole diventare e che attraverso le storie delle sue antenate potrà ritrovare sè stessa.
In questo romanzo troverete tutto quello che potreste desiderare; storia, personaggi indimenticabili, amore, legami familiari che sopravvivono agli anni e alla distanza, passione, dolore, drammi familiari e la leggenda di una speciale cioccolata calda che si dice sia maledetta. L'ottava vita è un romanzo eccezionale, ricco da ogni punto di vista, un romanzo che vi terrà incollati alle pagine e che vi impedirà anche di dormire, perché avrete bisogno di sapere, vorrete conoscere il destino dei personaggi. Cosa ne sarà degli Jashi? Cosa accadrà a Niza e a Brilka? Brilka che vuole danzare esattamente come Stasia e che di Stasia, e di tutte le sue antenate, ha la stessa forza e fragilità. Non vi resta che leggerlo per scoprirlo e perdervi nella bellezza di questa storia. Buona lettura!
"Passa attraverso il cielo e il caos, attraverso tutti noi, attraverso queste righe, attraverso il mondo degli spiriti e il mondo reale, attraverso il capovolgimento dell'amore e della fede, accorcia i centimetri che ci hanno sempre separate dalla felicità, passa attraverso il destino che non era tale. Passa attraverso me e te...Sii tutto quello che noi eravamo e non eravamo...Sii caos e cielo e sii loro e io e non essere tutto questo. Attraversa questa storia e lasciatela alle spalle."