Un giorno verrà di Giulia Caminito

Buona giornata cari Lettori! Approfittando delle promozioni Bompiani, ho acquistato un romanzo di Giulia Caminito, scrittrice che mi ha folgorata con L'acqua del lago non è mai dolce.

Un giorno verrà è il secondo romanzo di Giulia Caminito, scrittrice romana di cui apprezzo la prosa forte e riconoscibile. Ci troviamo a inizio 900 a Serra de' Conti, un piccolo borgo marchigiano dove vive la famiglia Ceresa. I Ceresa sembrano portare con sè una maledizione, poveri, sfortunati, i loro figli sono morti uno dopo l'altro. Sopravvissuti solo Lupo e Nicola, i due opposti. Lupo che è scuro, duro, spigoloso, burbero, anarchico. Nicola l'esatto opposto, debole, incapace di prendere posizione, succube. Ed è forse proprio questa loro diversità, il loro rapporto simbiotico, che gli permette di sopravvivere a dispetto di difficoltà e cattiva sorte. 

Contrapposta ma complementare alla storia de fratelli Ceresa, c'è quella della Moretta, la badessa del convento di clausura di Serra de' Conti. Una volta Zari, la bambina rapita e strappata al suo paese, adesso badessa, eccezionale musicista, punto di riferimento della comunità, infine venerata. La storia di questi tre personaggi si intreccia mentre sullo sfondo la storia si muove e si evolve. Sono gli anni delle rivolte, dell'anarchia, poi scoppia la prima grande guerra, la spagnola arriva a spazzare via quel che era rimasto. Permettendoci di lanciare uno sguardo d'insieme su quegli anni tanto complicati, Giulia Caminito ci racconta una storia di lotta e speranza, di dolori e rinascite.

L'ultimo romanzo di Giulia Caminito mi aveva folgorato, è stato tra le migliori letture dello scorso anno. In questo romanzo ho ritrovato esattamente tutto quello che mi aveva tanto impressionato. Mescolando fatti reali e fittizi, l'autrice è riuscita a pennellare un racconto di impressionante bellezza. Lo stile diretto, a volte brutale, ma allo stesso tempo delicato di Giulia Caminito vi accompagnerà tra le pagine di una storia dolorosa che sarà impossibile dimenticare.

I personaggi di questo racconto sono tratteggiati alla perfezione. La loro evoluzione nel corso degli anni è uno dei punti più interessanti del romanzo. Altro elemento che da solo fa tutto il romanzo è il rapporto tra Lupo e Nicola, due fratelli che non potrebbero essere più diversi. Le fragilità di Nicola sono compensate dalla forza e dalla brutalità di Lupo. Le loro personalità non fanno altro che rincorrersi e scontrarsi in un gioco di equilibri pericolosissimo. Di loro viene detto che "Nicola e Lupo non erano fratelli e basta, non erano sangue e basta, erano più della guerra, erano più dell'anarchia, erano stati covati dal mondo per esistere insieme, dovevano esserci per forza nello stesso momento."

L'ambientazione storica del racconto è poi particolarmente affascinante. Tutti abbiamo studiato quegli eventi, tutti abbiamo letto almeno una volta della settimana rossa, delle lotte, della guerra, della spagnola. Le pagine in cui si parla di questi eventi sono particolarmente dettagliate e quanto mai attuali. Discorso a parte va poi fatto per la storia della Moretta, in questo caso una storia vera. Proprio grazie alla coralità del racconto, i temi toccati sono tantissimi. Si parla di anarchia, di socialismo, delle difficoltà affrontate dalla società rurale italiana in quegli anni complicati. Ma si parla anche di famiglia, di legami difficili da spezzare, di fede e di speranza. 

Ho amato questo romanzo, moltissimo. Ne ho apprezzato la forza e la delicatezza, ma in particolare la potenza di una scrittura che in poche righe riesce a trasportare il lettore in un altro luogo, in un altro tempo, a tenerlo incollato alle pagine, con un nodo alla gola che non andrà via neanche dopo aver girato l'ultima pagina. Buona lettura!

“A chi interessa un sole che non spunterà mai? 
A quelli che credono che un giorno spunterà se si fa qualcosa perchè spunti, e a quelli che non vogliono vederlo loro questo sole, ma lo aspettano per gli altri, per quelli che verranno.”


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