Nel cuore della notte (Famiglia Aubrey #2) di Rebecca West

Nel cuore della notte (Fazi Editore) è il secondo capitolo della trilogia di Rebecca West dedicata alla famiglia Aubrey.

Noi lo abbiamo letto per voi in questa calda estate e ne scriviamo mentre è appena uscito Rosamund, il capitolo conclusivo della saga familiare.
A coloro che non avessero ancora letto i tre romanzi e volessero farlo diciamo "attenzione!", perché in questo nostro articolo sono presenti spoiler. E riguardano proprio la parte finale del secondo capitolo!!! Perché è lì che avviene ciò che non avremmo voluto leggere. Comunque, andiamo avanti. 
La trilogia, come molti di voi sapranno, è ispirata alle vicende familiari dell'autrice e copre un arco temporale che abbraccia i primi del Novecento e attraversa la guerra. 
Quando riprendiamo la nostra lettura infatti siamo prossimi allo scoppio della Prima Guerra mondiale. Le tensioni sociali e la politica si intrecciano alla storia di questa singolare famiglia di artisti.

A distanza di qualche anno le gemelle Mary e Rose diventano pianiste affermate; la sorella maggiore Cordelia, ormai lontana da qualsiasi ambizione artistica, incontra e sposa Alan; la cugina Rosamund diventa infermiera e Richard Quin, il fratellino minore delle Aubrey, è un giovane affascinante amato da tutti. E poi c'è la mamma, eccentrica e saggia, punto fermo di una famiglia dove le figure maschili si dissolvono tragicamente per lasciare spazio a un mondo tutto al femminile. La mamma, un tempo famosa pianista di talento, resiste in un lento appassirsi malinconico e triste. Papà Aubrey è morto. Una morte la cui presa di coscienza è lenta eppur consapevole nell'inesorabile trascorrere di un tempo rivelatore.

Ancora una volta è Rose la voce narrante attraverso i cui occhi assistiamo ai profondi cambiamenti che coinvolgono l'Europa intorno e la sua famiglia all'interno. Rose, Mary, Cordelia e Richard Quin muovono i primi passi nell'età adulta. Rose e Mary proseguono lungo il percorso della perfezione artistica, Richard Quin insegue il sogno di Oxford, mentre Cordelia trova finalmente la sua realizzazione personale nel matrimonio. È un quadro armonioso, colorato dal tempo trascorso al Dog and Duck dello zio Len, dalle risate e i segreti condivisi con la cugina Rosamund e Richard Quin, di concerti e serate danzanti, ma anche del ritorno dal passato di ricordi, vecchi fantasmi e amici. 
Quando arriva, l'orrore della guerra investe in pieno la famiglia Aubrey e porta via con sé la gioia. Prima Richard Quin e poi la mamma. Un triste epilogo per questo secondo romanzo che regala nella semplicità della narrazione una intensità emotiva particolarmente commovente.

Inutile nascondere che la famiglia Aubrey ci riporta sempre alla mente le Piccole Donne della Alcott, eppure i toni e i colori sono diversi. Come pure si rilevano diverse assonanze con il mondo dickensiano. Ma restano assonanze, perché la dimensione narrativa della West ha un suono tutto suo. C'è una poesia evocativa molto forte nella descrizione dei momenti, dei personaggi, delle emozioni e nelle riflessioni. È un continuo scorrere di pensieri ed emozioni in cui il lettore viene sempre e comunque coinvolto. Non è mai spettatore passivo ma sente sulla pelle ciò che i protagonisti vivono, conservandone nel tempo anche l'emozione.

Il mondo infantile e quello adulto si incrociano nelle vicissitudini familiari degli Aubrey, nella solidità dell'affetto materno, nel ricordo di quello paterno, nel legame con parenti e amici, nella ricerca della perfezione artistica e della stabilità economica.
Ci sono alcune scene salottiere e conviviali indimenticabili per lo stile narrativo e la profondità nella descrizione umana dei personaggi in pochi efficaci passaggi o fraseggi riflessivi. La sottile tristezza e un leggero senso di distacco permea il romanzo nelle ultime pagine. Non si respira tragedia. Solo assenza addolcita.
Il secondo capitolo si chiude in maniera triste, lasciando al lettore l'amaro della morte. Ma il quadro narrativo appare ancora una volta così armonioso da edulcorare l'assenza con il conforto di un abbraccio.

Ora, siamo curiosi di leggere e condividere con voi il finale. 

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