Simona Ahrnstedt è stata definita la nuova Jane Austen scandivana, nonostante io sia rimasta completamente affascinata dalla lettura di questo romanzo, non l'accosterei a lei...il suo stile di scrittura è più duro e sfacciato. La nostra
Jane scriveva in tempi diversi e forse molto più casti ma che fanno sognare ancora.
Non mi aspettavo che questo romanzo mi coninvolgesse così tanto ed invece è stata una storia d'amore intensa, sensuale e pura. Questo è il secondo romanzo della scrittrice pubblicato dalla Sperling & Kupfer. "Ritratto di donna in cremisi" è il suo primo romanzo, accattivante anch'esso, che leggerò a breve.
La copertina è rimasta completamente identica all'originale e mi ha rapita fin dal primo momento. Sono rimasta estasiata dai colori e dalla purezza della pelle della donna che poi sarebbe la protagonista, meravigliosa anche se nel romanzo non la descrive in maniera così affascinante.
Siamo in
Svezia nel
1349. La storia narra della bella, intricante e appasionata
Illian, giovane e forte donna. La narrazione si impronta su essa e la sua vita. A quei tempi tutto poteva essere possibile ma putroppo le donne non avevano, molto campo decisionale. Erano educate a servire i mariti/i padri e costrette a sposare uomini vecchi e ricchi per la pura dote che sarebbe andata a tutta la famiglia ma la storia di Illiana è ben diversa da come ce l'aspettiamo, lei è costretta per altri motivi a sposare suo marito e da lì nascerà tutta la storia.
La passione per le erbe mi ha rapita, forse perchè le amo anch'io e mi ha trascinato in un magico destino, a volte turbolento. L'animo grezzo del marito e la sfaccettatura da combattente verranno domate da Illiana e saranno ben presto curata.
Il romanzo è davvero ammaliante. Mi ha trascinata in un epoca molto diversa dalla nostra ma ben strutturata anche se non viene ben approfondita dalla scrittrice. A mio parere questo romanzo è promosso a pieni voti, scrittura semplice, coinvolgente, romantica e a tratti sensuali, da leggere!