Intervista alla stilista Ylenia Mangano: una collezione di abiti per le donne italiane di oggi.
Ylenia Mangano nasce a Messina nei primissimi anni Ottanta. Fin da piccola si diverte a giocare con i colori e tessuti. La strada per arrivare a ciò che ha costruito ora però non è stata semplice: intraprende un percorso di studi ad indirizzo economico ma contemporaneamente sente che il suo desiderio risiede altrove. Per questo a Londra, di sera, si mette a studiare di nuovo negli orari extra lavoro. Affina la tecnica, studia i dettagli, investe sulla propria formazione. E si sente pronta, per tornare in Italia e provare a realizzare il suo sogno: creare la sua prima collezione di moda femminile.
Abbiamo conosciuto la Mangano al BINF Fashion Show 2019 a Milano, dove ha presentato la sua prima collezione: una linea morbida, con volumi ben studiati per esaltare la femminilità, dettagli curati, colori appositamente scelti e calibrati. L’abbiamo raggiunta tempo dopo nel suo laboratorio, nel cuore di Milano, dove ci ha raccontato la sua storia come imprenditrice ma soprattutto come stilista e ideatrice di abiti per donne. Il suo studio è un ambiente caldo, accogliente, solare come del resto è lei. Fuori dalle finestre si vede lo skyline mozzafiato di Milano, dentro quelle mura viene custodito un progetto prezioso che parla ad ogni donna. Ma soprattutto lei, una donna che ha saputo, con coraggio, fare del suo desiderio il centro della sua vita.
Ylenia come nasce il suo lavoro di creazione?
Non ho una donna ideale deve sentirsi bene, ci sono tante fisicità. Una donna elegante è una donna che sta bene con il proprio corpo. Io ho abiti con il punto vita sempre evidenziato però sono linee comunque morbide. Ricerca sui tessuti che si adattano alle esigenze attuali, dei nostri ritmi e tempi. Il tessuto che uso per la maggior parte dei capi ha dentro seta ma altre componenti per cui non subiscono pieghe (che danno l’effetto stropicciato) e lo tengono sempre in ordine e al contempo comodo.
Nasco da una famiglia molto pragmatica per cui il percorso mio di consapevolezza è stato ponderato. Sono sempre stata affascinata da questo mondo ma i miei genitori non lo consideravano un lavoro reale. A Londra facevo tutt’altro e ho deciso di provare a investire il mio tempo libero nella formazione di ciò che mi incuriosiva. Ognuno di noi ha sogni ma bisogna sempre essere consapevoli di quanto sia idealizzato, reale, percorribile. Grazie a questo percorso ho capito che realmente volevo fare questo, disegnare abiti. E poi la svolta, sono tornata in Italia, perché le mie radici erano qui.
Quando ha capito che voleva fare la stilista di professione?
Nasco da una famiglia molto pragmatica per cui il percorso mio di consapevolezza è stato ponderato. Sono sempre stata affascinata da questo mondo ma i miei genitori non lo consideravano un lavoro reale. A Londra facevo tutt’altro e ho deciso di provare a investire il mio tempo libero nella formazione di ciò che mi incuriosiva. Ognuno di noi ha sogni ma bisogna sempre essere consapevoli di quanto sia idealizzato, reale, percorribile. Grazie a questo percorso ho capito che realmente volevo fare questo, disegnare abiti. E poi la svolta, sono tornata in Italia, perché le mie radici erano qui.