[Viviamo come spettri in un immenso campo di rovine.] Il rogo di Berlino di Helga Schneider
Il rogo di Berlino è un romanzo\testimonianza ambientato a Berlino durante gli anni della Seconda Guerra mondiale. La protagonista del racconto è la piccola Helga. Helga e suo fratello sono solo dei bambini quando la madre li abbandona per arruolarsi nelle SS. Il padre si risposa e parte per la guerra, così i due bambini si ritrovano a vivere con la loro giovane matrigna. Questa donna, pur affezionandosi al fratellino, sviluppa un certo odio per Helga, trattandola quasi come spazzatura e sbattendola tra un istituto e un altro.
Negli anni della guerra la situazione peggiora sempre di più, Helga e la sua famiglia adottiva si ritrovano a vivere in una cantina per quasi 2 anni interi. Bombardati giorno e notte, senza acqua corrente, nè elettricità, nè cibo sufficiente a sfamarsi, questo piccolo gruppo di persone si ritrova a combattere per sopravvivere ad una guerra che sembra senza fine. Distrutta nel corpo e nello spirito, Helga assiste alla distruzione della sua città, una distruzione che la trasforma in un cumulo di rovine.
Ho letto questo libro per avere un'idea di quella che era la situazione della popolazione tedesca durante gli anni dei feroci bombardamenti su Berlino. Si tratta di una testimonianza estremamente cruda ma realistica che fa luce sulla vita di quelle persone che noi abbiamo sempre considerato dall'altro lato, dalla parte sbagliata. Persone che in realtà si ritrovarono ad affrontare tutte le sofferenze di una guerra che distrusse tutto quello che conoscevano, una guerra che la maggior parte di loro non aveva mai voluto, una guerra sostenuta da un uomo ubriaco di potere che molti di loro non sostenevano.
Lo stile di questo racconto è molto semplice e lineare, ma la storia non ha bisogno di fronzoli per essere raccontata. E' una testimonianza reale che ci permette di avere un quadro piuttosto realistico che ci permette di conoscere la situazione della popolazione tedesca durante i bombardamenti di Berlino. Il ritmo del racconto è trascinante e avvince il lettore trasportandolo letteralmente tra le macerie di una città che ormai aveva perso tutta la bellezza e l'eleganza di un tempo.
La storia di Helga è una storia dura da leggere, è una storia drammatica e molto cruda a tratti. E' un racconto di coraggio, di forza d'animo, di sopravvivenza e di immenso dolore. Alcune parti del racconto sono davvero come un pugno nello stomaco; la lotta per sopravvivere in una città senza acqua, senza luce e senza viveri, diventa una lotta difficile anche da raccontare, perchè non arriveremo mai a capire quello che accadeva, cosa significava vivere sotto bombardamenti costanti, cosa significava perdere tutto.
Ho apprezzato moltissimo questo racconto, l'ho trovato doloroso ma necessario. Ci permette di conoscere la storia di migliaia di persone che si trovarono a vivere una guerra che non volevano e ci fa conoscere parte di una storia di cui abbiamo sempre letto, ma mai dal punto di vista dei tedeschi. Un po' memoir e in parte racconto di guerra, questo libro è una preziosa testimonianza che fa luce su degli episodi poco conosciuti. Buona lettura!
"Vegetiamo in una città fantasma, senza luce elettrica nè gas e con i rubinetti a secco. Viviamo come spettri in un immenso campo di rovine."