Recensione: Le Gemme di Tebarka –Le cronache dell’Arcipelago di Laura Sammartano Fèvre
Le Gemme di Tebarka –Le
cronache dell’Arcipelago
di Laura Sammartano Fèvre
Casa Editrice: Dario Flaccovio
Editore
Genere: Fantasy
Pagine: 363 Prezzo: 14, 50€
Trama
Tra elfi spassosi, cavalli parlanti, antiche
maledizioni, mostri alati e vendicativi, nella sperduta e maledetta isola di
Tebarka, Pharaz, stregone capo della regione di Hastamar, dichiara guerra alle
popolazioni con l’intento di rubare le cinque gemme che proteggono le regioni:
Milletsun, regno degli uomini; Giansìr, regno dei fantasmi un tempo popolato
dagli uomini; Brudia, regno degli elfi mortali, e infine Pathmoor, regione dei
centauri e dei cavalli.
La volontà dello stregone di dominare Tebarka sarà
contrastata dal tenace Marold, erede al trono del regno degli uomini, e dal
giovane Thebilo, principe di Giansìr costretto a vivere una non-vita,
accompagnato dalla dolce e coraggiosa Ameli di Milletsun.
I protagonisti si imbatteranno nella misteriosa
figura di Kared, eremita dei monti Farali, le cui verità nascoste cambieranno
il destino di Tebarka, allontanata misteriosamente dalle altre tre isole
dell’arcipelago di Ereth Island.
Laura
Sammartano Fèvre è nata a Marsala nel 1977. Laureata in Storia dell’Arte,
scrive da quando era bambina. Appassionata di cinema, viaggi e letteratura, ama
i romanzi di Zafon, J.K. Rowling, Tolkien e Brooks. Dopo ‘Le Gemme di Tebarka’,
nato nella sua casa di studentessa fuori sede, si è dedicata alla stesura di altri
romanzi. Attualmente impegnata nella stesura del secondo fantasy tratto dalla
saga ‘Le cronache dell’Arcipelago’, vive tra la Sicilia e il sud della Francia.
La nostra opinione
Inutile
negarlo. Fin dall’inizio ha aleggiato l’ombra de Il Signore degli Anelli di
Tolkien, che non a caso, è tra le letture preferite dell’autrice. Due stregoni
in lotta tra loro, i regni di uomini, elfi e altre leggendarie creature, messi
in pericolo dall’ambizione di Pharaz, stregone capo della regione di Hastamar, l’esercito
di demoni forgiati dalle viscere segrete del palazzo del male, i creeli che
ricordano vagamente i nazgul … La lotta per la sopravvivenza di Tebarka,
condannata all’isolamento da un’antica maledizione e la distruzione del
malvagio stregone legata alla pietra bianca.
La
storia è scorrevole. Un po’ troppe cose (nomi, situazioni, intrecci di
personaggi) raccontate in ‘poco spazio’. Ossia, l’impressione è stata quella di
un racconto un po’ troppo rapido che ha mancato di soffermarsi su situazioni e
personaggi, in modo da renderli più intensi e suggestivi, come pure accade in
alcuni tratti. E’ pur vero che trattasi
di una saga …
Tre
fiocchi di neve per questo fantasy che potete leggere gustando una deliziosa
torta al miele … soporino!!!!
Un assaggio per i nostri
lettori
“Allora? Chi siete voi due?” ripetè Laoste, colto
alla sprovvista di fronte alla materializzazione di una donna e di un fantasma
nel salone reale.
Il re aveva folti capelli neri e un sontuoso
mantello che copriva il suo corpo cavallino. Gli occhi erano grandi e profondi
e la sua corona scintillava nella penombra della vasta stanza.
Thebilo e Ameli gli andarono incontro, in preda
all’entusiasmo. La millimonia li aveva davvero condotti al cospetto del
centauro che li osservava con aria circospetta.
Torta al miele
Ingredienti
250 gr di farina per torte (farina 00 e un 30 % di
amido di frumento, la trovate comunemente al supermercato ma se non fosse così
potete usare la classica farina 00!)
3 uova - 1 albume
150 gr di miele millefiori o di acacia
100 ml di olio
200 ml di latte intero
120 gr di zucchero
vanillina
qualche goccia di aroma di limone
un pizzico di sale
1 bustina di lievito
Procedimento
Accendete
il forno a 180°. In una ciotola montate le 3 uova più un albume con lo zucchero
fin quando il composto non risulta chiaro e spumoso. Con le fruste a bassa
velocità aggiungete delicatamente l’olio e quando sarà ben amalgamato unite il
latte. Aggiungete la farina setacciata con il lievito e la vanillina, qualche
goccia di aroma di limone ed il pizzico di sale ed amalgamate sempre a bassa
velocità. In ultimo aggiungete il miele e mescolate delicatamente con le fruste
cercando di non far smontare il composto, fin ad ottenere un composto omogeneo.
Imburrate una teglia da 22 – 24 cm di diametro e cuocete in forno caldo a 170°
per circa 40 – 45 minuti, fate sempre la prova stecchino durante gli ultimi
minuti di cottura.
(fonte:
blog.giallozafferano.it)