Recensione: "La luce naturale della morte" di Elizabeth Hand

Buon Pomeriggio
arriva la nostra Recensione in collaborazione con SannioLife. Grazie sempre alla Elliot. 

Editore: Elliot Edizioni
Pagine: 254 Prezzo: 16,50 €
Data di Uscita: 1 Marzo
Trama:
Cass Neary, squattrinata fotografa newyorkese autrice di un libro di culto, ritorna a casa dal Maine dove è stata testimone delle ultime ore di vita di una famosa artista. Per evitare la polizia che è già sulle sue tracce e vuole interrogarla al riguardo, Cass accetta una strana proposta di lavoro da un collezionista finlandese e lascia il paese. A Helsinki, Cass si trova così a esaminare per lo sconosciuto collezionista l'autenticità di alcune vecchie fotografie, opera di un controverso fotografo di moda noto per il bagliore luminoso e la carica provocatoria dei suoi scatti. Le fotografie, tanto belle quanto inquietanti, rappresentano vittime appena defunte nelle vesti di figure del folklore nordico. Cass è senza fiato: sembra impossibile che siano state scattate sul luogo del decesso, ma è evidente che sono autentiche e non manipolate a posteriori. Svolto il proprio compito e salutato il fotografo, Cass, invece di fare ritorno in America, decide di andare in Islanda a cercare Quinn, l'uomo che forse non ha mai smesso di amare. A questo punto, però, la scia di morte sembra volerla seguire nei boschi islandesi gelidi e fuori dal tempo, dove si nasconde il segreto della luce abbagliante delle foto e degli omicidi che esse ritraggono...
 
L' Opinione:
E’ un gran bel thriller. Pur non rientrando nel genere letterario che preferiamo, ci è piaciuto molto leggerlo. La storia si snoda tra Finlandia e Islanda. O meglio, partiamo da New York, per poi giungere, sui passi della squattrinata fotografa Cass Neary, tra la neve, il vento e i ‘paesaggi’ inquietanti degli scatti fotografici di Ilkka; immagini che testimoniano di un macabro e sanguinoso mistero, un antico rituale. Siamo nella fredda e cupa Islanda.
Nel romanzo si intrecciano black metal, leggende nordiche, alcool, droga, morte e fotografie, in un accattivante mix di atmosfere cupe, gelide e ‘noir’ che non sfociano mai nel morboso, ma utilizzano con un efficace equilibrio letterario e narrativo la giusta dose di bianco e nero, grigio, rosso e una luce … mortale! Al centro della vicenda sei scatti, sei immagini dei cosiddetti Ragazzi del Natale, morti e ritratti nell’attimo stesso in cui sono stati assassinati. Una mano omicida che la storia vuole legata ad arcani rituali e antiche credenze … Fascinoso e arricchito da descrizioni di una natura angosciante che ben si sposa alla narrazione, il romanzo ha un andamento scorrevole e, a tratti, molto inquietante, che accompagna il lettore fino all’ultima pagina. Una lettura interessante per i patiti della musica di genere (per i riferimenti precisi e puntuali alle band più note), ma anche per chi adora leggere di cupe storie del nord …

Un assaggio per i nostri lettori 

"La copertina di un vecchio album dei Van Halen riproduceva il particolare di un quadro il cui autore aveva sofferto di disturbi mentali. Il dipinto raffigurava una sezione del cranio dell’artista, suddivisa in vari compartimenti in cui si affastellavano le immagini dei traumi subiti e di incubi raccapriccianti di natura freudiana: arti scarnificati, pestaggi, scarponi chiodati.
La casa di Ilkka era simile: al piano nobile un Super-Io estremamente rigoroso, mentre nel seminterrato la camera oscura pareva dare accesso al suo cervello rettiliano."

 

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