Le favola triste di Tristano e Isotta

Senza dubbio tra le leggende più note e amate, quella di Tristano e Isotta rientra tra le favole tristi. La tragedia si sostituisce al vissero per sempre felici e contenti [...] e l'innocente inganno dell'amore finisce per travolgere il destino di due giovani.

In racconti popolari celtici dell'undicesimo secolo troviamo le prime testimonianze della leggenda di Tristano e Isotta. 
In verità, la storia dei due amanti, assai travagliata, si ripercuote sul percorso stesso della narrazione.
All'inizio infatti, la vicenda circola come racconto orale, solo nel dodicesimo secolo cominciano a comparire le prime tracce scritte. A noi ne sono giunte due versioni, entrambe con il titolo di Roman de Tristan.
La prima è opera, probabilmente, di un chierico chiamato Thomas, ed è scritta in anglonormanno; la seconda di Béroul, la cui versione è invece in normanno.
Naturalmente sono state varie le riprese e rielaborazioni, se ne conoscono versioni tedesche e italiane, in quest'ultimo caso ricordiamo quella legata alle vicende della corte di re Artù. Poi a farla conoscere al grande pubblico ci ha pensato Wagner, fino alla versione nota ai più elaborata da un grande studioso francese sulle versioni medievali circolanti in Europa e dalle quali ha ricavato quella che si può dire la definitiva. Nota alla maggioranza dei lettori.
E seppure gli adattamenti continuano a susseguirsi, il nucleo della storia, a cui faremo anche noi riferimento, rimane lo stesso.

La leggenda è ambientata tra Cornovaglia, Irlanda e Bretagna.
Tristano è un orfano cresciuto dallo zio Marco, re di Cornovaglia. Quest'ultimo è tenuto a pagare un tributo all'Irlanda quale segno di sottomissione. 
Tristano, una volta divenuto adulto e un grande guerriero, decide di liberare la Cornovaglia da questo peso. Affronta e sconfigge Moroldo, il gigante fratello del re d'Irlanda.
Durante il duello però, Tristano resta ferito e moribondo viene curato da Isotta, figlia del re irlandese, che è all'oscuro di tutto e quindi anche dell'identità del giovane.
Al suo ritorno in Cornovaglia Tristano, ormai guarito, porta con sè un capello biondo di Isotta. Il re Marco lo vede, e spinto anche dalle pressioni dei sudditi che vogliono vedere assicurata la successione al trono, decide di sposare la donna a cui appartiene quel capello.
Tristano riparte dunque per l'Irlanda.
Isotta acconsente a sposare re Marco, ponendo fine così alla rivalità tra i due regni.
Ma è a questo punto che la vicenda assume tinte diverse.
Isotta consegna alla sua balia, Brangania, un filtro d'amore che avrebbe fatto innamorare lei e il re Marco [...] ma che per errore viene bevuto da Tristano.
Lui e Isotta si innamorano follemente.

La situazione diviene terribile. Tristano è combattuto tra la fedeltà allo zio e l'amore per Isotta. I due vengono alla fine scoperti e Tristano decide di lasciare Isotta a re Marco e parte per la Bretagna. Qui conosce e sposa un'altra donna: Isotta dalle Bianche Mani.
Ma l'amore per la sua Isotta lo strazia e decide quindi di recarsi in viaggio in Cornovaglia e presentarsi alla corte di re Marco, travestito, per rivedere la donna di cui è innamorato.
Suo cognato, il fratello di Isotta dalle Bianche Mani, oltraggiato dal comportamento di Tristano lo segue, ma comprendendo l'amore che unisce i due giovani, lo perdona. Lo stesso non accade con la sposa di Tristano che, offesa oltre ogni limite, approfitta di una disgraziata ferita di Tristano e manda a chiamare Isotta di Cornovaglia mentre il marito è ormai morente. Chiede inoltre che, per sapere se di ritorno dalla Cornovaglia la nave reca con sé anche Isotta, vengano issate vele bianche o nere a seconda della presenza o meno della donna. In modo da sapere se Isotta ha deciso di raggiungerlo o abbandonarlo.

La moglie di Tristano decide di mentire, dicendogli che la nave reca vele nere.
Tristano si abbandona alla morte. Al suo arrivo Isotta, disperata, si uccide sul corpo dell'amante.
Isotta dalle Bianche Mani, a questo punto, pentita per quanto causato, invia entrambi i corpi in Cornovaglia dove Tristano e Isotta vengono sepolti vicini. 

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