Niente per lei di Laura Mancini

Buona giornata cari Lettori e buona terza, o quarta, settimana di quarantena! Non mi ricordo neanche più che giorno sia, ma penso che sia una sensazione comune ai più. Torniamo a parlare di libri con una delle mie ultime letture edite Edizioni E/O.

Niente per lei è un romanzo al femminile ambientato nella Roma degli anni di metà 900 e che prosegue poi fino ai primi anni '90. Protagonista del racconto è Tullia, appena bambina quando la storia inizia, che conosciamo mentre si nasconde insieme alla famiglia in un rifugio sotterraneo. Siamo in piena guerra e le bombe piovono sul quartiere di San Lorenzo, dove Tullia vive insieme alla famiglia. L'infanzia di Tullia inizia così e proseguirà sotto la stessa scia per praticamente tutta la sua vita. Tullia imparerà presto ad affrontare le sfide che la vita le porrà dinanzi e sopratutto imparerà a prendersi cura di sè stessa con la consapevolezza che nessuno lo farà al suo posto.

Le relazioni familiari, il complicato rapporto con la madre Rosa, la fuga da casa e tutto quello che ne consegue e infine il rapporto anch'esso difficile con la figlia Marzia. Tullia cresce in una Roma in costante mutamento, ed esattamente come la città assiste, quasi ignara, agli eventi che sconvolgeranno quegli anni così delicati.

Il romanzo d'esordio di Laura Mancini è una storia di profonda bellezza e umanità, un racconto che ci trasporta nella Roma del passato, nelle borgate dove la povertà la faceva da padrona e la vita era dura per tutti. Ho apprezzato molto lo stile così scorrevole ma profondamente evocativo dell'autrice. la storia prende vita attraverso le sue parole, leggendo vi sembrerà di vederla Roma in quegli anni e di vedere Tullia che, ancora bambina, corre per quelle strade cercando di vendere quanti più prodotti possibile.

La narrazione è scandita in capitoli che tratteggiano gli eventi principali della vita di Tullia suddivisi per anni. Come avevo già accennato, abbiamo a che fare con un romanzo al femminile. Protagoniste sono infatti Tullia, sua madre Rosa e sua figlia Marzia. Tre generazioni a confronto che in queste pagine si danno battaglia e si scontrano continuamente mentre sullo sfondo si muove la quarta protagonista del racconto: Roma.

L'ambientazione è sicuramente uno dei punti di forza di questo romanzo, Roma viene descritta in tutta la sua bellezza. Vediamo Roma cambiare e mutare sotto gli occhi di Tullia,  conosciamo la città per quella che era a metà 900, e devo ammettere che questa parte del racconto è forse quella che ai miei occhi ha assunto maggiore fascino.

Il romanzo parla di famiglia, di radici, di quanto sia difficile lasciare andare quello che ci è familiare, anche quando ci fa male. Sopratutto viene esplorato il rapporto madre/figlia, prima tra Tullia e Rosa e poi tra Marzia e Tullia. La difficoltà di comunicazione, parole che restano sempre non dette, rapporti complicati sono i punti essenziali della storia. Non mi aspettavo un romanzo simile, l'ho trovato ben scritto, intrigante e a tratti molto profondo. Un meraviglioso esordio che somiglia tantissimo ad un vero e proprio omaggio al passato e alla stessa Roma. Buona lettura!


"Ognuna arriva dove può, ognuna fa quello che crede."



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