Pensieri tra spazio e tempo

Una sera di due anni fa imbottigliata nel traffico della circonvallazione milanese all'ora di punta (quanto di più vicino al Purgatorio si possa sperimentare su questa terra) scrivevo queste parole: Velocità, traffico, clacson, rumore, smog, luci abbaglianti, musica. Tornando a casa stasera pensavo a come la nostra vita rischi di essere improntata sul dogma della fretta. Siamo sempre di corsa, siamo sempre in ritardo, in balia di un tempo che è troppo breve, ventiquattro ore sono poche! Mi chiedo perché... Quando abbiamo iniziato a farci governare dalla velocità e dalla fretta? Siamo risucchiati dal tempo e siamo o proiettati già verso il futuro o stiamo ripensando al momento passato. Dobbiamo imparare a godere del momento presente, a gustarcelo, a prenderci una sana pausa e rallentare, imparando la lentezza impariamo ad ascoltarci e ci doniamo spazio. Fermiamoci ogni tanto a perdere un po' di tempo e gustiamocelo.”

Sono passati due anni, ma, ahimè, non mi sono ancora fermata. Perlomeno non per scelta. Ora le circostanze, la realtà mi fermano, almeno fisicamente. Fermare la testa, prendersi tempo per coltivare idee e pensieri spetta ancora a me. Non vi scriverò di quanto questa quarantena possa essere un’occasione per riappropriarci del tempo perché mi sembrerebbe un po’ banale.

La realtà è che la gestione del tempo è sempre stata una mia scelta. Non fraintendetemi, continuo a pensare che in certe giornate ventiquattro ore non bastino, ma il tempo, secondo me, non va gestito come quantità, quanto come qualità. In queste giornate ho riscoperto tante mie passioni che hanno dato valore al tempo. Mi sono ritrovata in compagnia della noia, stupenda occasione per scoprire, perché ci smuove alla creatività, ma spesso spazio di limbo fastidioso. Mi sono concessa di annoiarmi, di scoprire, di sperimentarmi, di ritrovarmi. Spero che mi rimanga questa intuizione anche quando la vita quotidiana riprenderà il suo ritmo frenetico.

Mi sono trovata in questi giorni lenti in compagnia della parola “spazio”. Ha assunto di giorno in giorno nuovi significati, dai più positivi ai più claustrofobici. Sono arrivata alla conclusione, non dopo acuti ragionamenti, quanto piuttosto grazie alla compagnia del termine, che “spazio” è luogo di incontro. Incontro tra me e me, incontro (a volte scontro) con la realtà, incontro con le persone care, con i ricordi, con le emozioni, incontro con le paure, con il limite, con la possibilità, con la speranza.

Mi auguro che il mio presente sia ricco di poco tempo, di qualità, cioè tempo che si faccia spazio per me e per incontrare l’altro.

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