Cous cous blues di Dario La Rosa
Il libro è diviso in due avventure quelle di Iachìno Bavetta, giornalista di satira.
Nel primo racconto lo troviamo insieme al suo compare a indagare sulla morte di Tanino, un panellaro morto d'infarto capottatosi con il suo tre ruote.
Il secondo racconto mi ha fatto innamorare ancor di più.
Iachìno è al mare con la sua famiglia e si ritrova ancora una volta, dopo essersi immerso, immischiato in un altro caso.
Bello, intrigante e avvincente! Le pagine scorrono veloci, fra i profumi e gli odori della Sicilia. La scrittura di Dario è leggera e precisa. I casi molto belli e scorrevoli. La matassa si volge lentamente. I personaggi sono descritti in maniera ironica e con uno stile studiato.
Adoro questo tipo di gialli che mi ricordano tanto La Signora in Giallo. La chicca che mi ha fatto amare più di tutto il libro è l'accostamento che l'autore fa con il cibo. Sembrava quasi di sentire i sapori e gli odori: la salsedine del mare, il caffè fra le labbra, l'odore salmastro del pesce fresco.
Meraviglioso! Voglio leggere assolutamente le prossime avventure.