Ogni volta che ti picchio di Meena Kandasamy

Buona giornata cari Lettori! Come state? Io continuo a barcamenarmi, a volte con difficoltà, tra lavoro, letture e tempo libero. Il tempo per leggere lo trovo sempre però, dovessi pure non dormire la notte! Oggi parliamo di una delle ultime novità targate Edizioni E/O.

Ogni volta che ti picchio è un romanzo della poetessa, scrittrice e attivista indiana Meena Kandasamy. Meena Kandasamy è particolarmente conosciuta per le sue raccolte di poesie che qui in Italia sono però ancora inedite. La Edizioni E/O ha però tradotto per noi questo suo romanzo, non il primo, che narra la storia di una donna che ha molto in comune con la stessa scrittrice. Questo romanzo infatti trae spunto dal primo matrimonio della Kandasamy, durante il quale quello che è ormai il suo ex-marito la maltrattò sia fisicamente che psicologicamente.

Il romanzo è ambientato in India, la nostra protagonista è una giovane scrittrice che, in fuga da un passato che le sta stretto e da un amore che le ha spezzato il cuore, cade tra le braccia di quello che pensa essere l'amore della sua vita. Lui, ex guerrigliero maoista e attualmente docente universitario, sembra incarnare alla perfezione tutto quello che lei avrebbe mai potuto desiderare. Così si sposano, frettolosamente, e Lei lo segue in un'altra città dove non ha nulla, nè legami, nè amici, nè famiglia, nè lavoro. E' allora, quando si trova a condividere con Lui l'intimità della casa, che assiste al cambiamento. Il marito premuroso si trasforma in un carnefice, un uomo violento che la priva pian piano di qualsiasi libertà e che la metterà al centro di una spirale di violenza che non sembra avere fine. Questo fino a quando Lei non deciderà che è abbastanza, che non deve continuare a sopportare e dice a sè stessa, testualmente, "non lasciare che qualcuno ti elimini dalla tua storia."

Questo romanzo della Kandasamy, come abbiamo già detto, trae spunto da quello che le è realmente accaduto durante il suo primo matrimonio. In questo romanzo viene messa in scena, come fosse una pellicola o un terribile film, una lenta discesa verso un abisso di violenza e di disperazione. La protagonista racconta pian piano quello che le accade, quasi come se avvenisse a qualcun altro, ma descrivendo ogni abuso, ogni violenza, ogni sopruso senza risparmiarci nulla.

La voce della Kandasamy è cristallina, lucida e allo stesso tempo molto toccante. La narrazione non lascia scampo, insieme alla Lei protagonista ci sentiamo vittime e prigioniere. Quello che l'autrice fa con le sue parole è anche mettere in scena delle tecniche narrative davvero interessanti, come quella  della descrizione degli avvenimenti come se questi avvenissero a un estraneo, l'espediente delle lettere e molti altri ancora che, oltre a rendere questo romanzo estremamente poetico, ne fanno anche un esercizio di stile di spessore.

Una delle parti più interessanti del racconto è quella in cui l'autrice parla del perchè ha aspettato così tanto prima di andarsene, della paura di essere considerata da tutti, inclusa la sua stessa famiglia, un fallimento. La manipolazione, il regime del terrore instaurato in casa da Lui rende Lei totalmente prigioniera, fino a quando esausta non decide di riprendere in mano la sua vita, e si rende conto che non si merita quello che sta vivendo e che non deve continuare a subire senza ribellarsi. Molto interessante anche l'elaborazione del tema scrittura/violenza, per niente scontato.

Duro, doloroso, non adatto ai deboli di cuore. Ogni volta che ti picchio non si limita a mettere in scena la violenza domestica, i soprusi e gli abusi subiti da molte donne, ma si concentra anche su quanto poco sappiamo di quello che gli altri affrontano e di come dovremmo evitare di giudicare quando non abbiamo nè la conoscenza nè i mezzi giusti per farlo. Buona lettura!

"Sono la donna che chiedeva tenerezza e in cambio è stata stuprata. Sono la donna che ha scontato la sua condanna. Sono la donna che, col cuore spezzato, crede ancora nell'amore."

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