[Siamo mosaici di luci, scoppiamo di colori, di accenti e di storie.] Noi, l'Europa di Laurent Gaudé
Buona giornata cari Lettori e buon inizio settimana! Oggi parliamo di un breve saggio edito Edizioni E\O che mi ha completamente conquistata.
Noi, l'Europa è un piccolo saggio di Laurent Gaudé, autore francese che ho già avuto modo di apprezzare con il romanzo Ascoltate le nostre sconfitte. L'autore torna nelle librerie italiane con una pubblicazione che potremmo considerare atipica. Si tratta infatti di un breve saggio dedicato all'Europa. Ma la particolarità di questo saggio è che è scritto sotto forma di poesia, o meglio di un misto tra poesia e prosa. In un unico e lungo monologo, Gaudé prende in esame temi sempre attuali, la realtà che stiamo vivendo, il passato che ci accomuna e il futuro verso cui ci stiamo muovendo.
Con intelligenza e con un tocco elegante ma mai banale, Gaudé ci aiuta a riesaminare il nostro passato, le azioni, gli uomini e le parole che ci hanno condotto alla nostra situazione attuale. Prendendo in esame il passato ci aiuta a riflettere meglio sul presente ma sopratutto sul futuro di questa Europa che sembra sempre più voler tornare ad un passato che non sempre è stato luminoso, ma che comunque ci ha condotti a dove siamo oggi.
Il poema contenuto in questo piccolo volume, che potremmo definire un mix tra racconto e saggio, mi ha completamente conquistata. L'ho trovato davvero originale e brillante e anche molto interessante. Il tema trattato, quello di un'Europa che sembra voler dimenticare da dove viene, l'eredità che si porta dietro, che sembra quasi voler indietreggiare piuttosto che affrontare a testa alta i problemi che le si pongono di fronte, è particolarmente calzante dati i tempi che stiamo vivendo.
E' così che Gaudé intraprende questo racconto dalle radici di quella che noi conosciamo oggi come Europa fino ad arrivare al nostro presente. E' un racconto che prende in esame le origini dell'Europa, il modo in cui è arrivata ad essere quello che è, le battaglie che ha affrontato, le sfide che ha vinto, il dolore per le tragedie perpetrate. Utilizzando uno stile elegante, scorrevole e particolarmente evocativo, l'autore ci conduce per mano alla riscoperta delle nostre radici.
Gaudé parte da un quesito semplicissimo: "Chi siamo? Chi sono i nostri padri?" Da questo punto parte il monologo dell'autore che prende in esame la storia europea per aiutarci a comprendere meglio quello che ci ha portato a diventare l'Europa, una coalizione di nazioni con lo stesso obiettivo. Nel monologhi compaiono alcuni tra i momenti salienti della nostra storia. Si parla delle due grandi guerre, della rivoluzione industriale, della Shoah, dei porti chiusi, dell'indifferenza nei riguardi di chi soffre oggi.
Io l'ho trovato semplicemente bellissimo, mi ha fatta riflettere molto su quella che è la nostra storia, recente e meno recente. E' un volumetto piccolissimo ma davvero grande nei contenuti. Si legge in qualche ora, ma vi assicuro che lascerà un segno. Questo poema in prosa ci permette di riflettere sul nostro presente, sul nostro passato ma sopratutto su quello che sarà il nostro futuro se continuiamo su questo cammino. Buona lettura!
"Il territorio è vasto e noi non ci conosciamo.
Non abbiamo la stessa lingua,
Siamo mosaici di luci,
Dal grigio cenere delle terre del Nord al biancore soleggiato del Mediterraneo,
Dalle piogge d'Irlanda alla sierra d'Andalusia,
Dai polder olandesi al monte Pellegrino in Sicilia.
Scoppiamo di colori, di accenti e di storie."
Noi, l'Europa è un piccolo saggio di Laurent Gaudé, autore francese che ho già avuto modo di apprezzare con il romanzo Ascoltate le nostre sconfitte. L'autore torna nelle librerie italiane con una pubblicazione che potremmo considerare atipica. Si tratta infatti di un breve saggio dedicato all'Europa. Ma la particolarità di questo saggio è che è scritto sotto forma di poesia, o meglio di un misto tra poesia e prosa. In un unico e lungo monologo, Gaudé prende in esame temi sempre attuali, la realtà che stiamo vivendo, il passato che ci accomuna e il futuro verso cui ci stiamo muovendo.
Con intelligenza e con un tocco elegante ma mai banale, Gaudé ci aiuta a riesaminare il nostro passato, le azioni, gli uomini e le parole che ci hanno condotto alla nostra situazione attuale. Prendendo in esame il passato ci aiuta a riflettere meglio sul presente ma sopratutto sul futuro di questa Europa che sembra sempre più voler tornare ad un passato che non sempre è stato luminoso, ma che comunque ci ha condotti a dove siamo oggi.
Il poema contenuto in questo piccolo volume, che potremmo definire un mix tra racconto e saggio, mi ha completamente conquistata. L'ho trovato davvero originale e brillante e anche molto interessante. Il tema trattato, quello di un'Europa che sembra voler dimenticare da dove viene, l'eredità che si porta dietro, che sembra quasi voler indietreggiare piuttosto che affrontare a testa alta i problemi che le si pongono di fronte, è particolarmente calzante dati i tempi che stiamo vivendo.
E' così che Gaudé intraprende questo racconto dalle radici di quella che noi conosciamo oggi come Europa fino ad arrivare al nostro presente. E' un racconto che prende in esame le origini dell'Europa, il modo in cui è arrivata ad essere quello che è, le battaglie che ha affrontato, le sfide che ha vinto, il dolore per le tragedie perpetrate. Utilizzando uno stile elegante, scorrevole e particolarmente evocativo, l'autore ci conduce per mano alla riscoperta delle nostre radici.
Gaudé parte da un quesito semplicissimo: "Chi siamo? Chi sono i nostri padri?" Da questo punto parte il monologo dell'autore che prende in esame la storia europea per aiutarci a comprendere meglio quello che ci ha portato a diventare l'Europa, una coalizione di nazioni con lo stesso obiettivo. Nel monologhi compaiono alcuni tra i momenti salienti della nostra storia. Si parla delle due grandi guerre, della rivoluzione industriale, della Shoah, dei porti chiusi, dell'indifferenza nei riguardi di chi soffre oggi.
Io l'ho trovato semplicemente bellissimo, mi ha fatta riflettere molto su quella che è la nostra storia, recente e meno recente. E' un volumetto piccolissimo ma davvero grande nei contenuti. Si legge in qualche ora, ma vi assicuro che lascerà un segno. Questo poema in prosa ci permette di riflettere sul nostro presente, sul nostro passato ma sopratutto su quello che sarà il nostro futuro se continuiamo su questo cammino. Buona lettura!
"Il territorio è vasto e noi non ci conosciamo.
Non abbiamo la stessa lingua,
Siamo mosaici di luci,
Dal grigio cenere delle terre del Nord al biancore soleggiato del Mediterraneo,
Dalle piogge d'Irlanda alla sierra d'Andalusia,
Dai polder olandesi al monte Pellegrino in Sicilia.
Scoppiamo di colori, di accenti e di storie."