Mary Ann Cotton, la vedova nera

Dall'Italia ci spostiamo in Gran Bretagna, per raccontarvi di Mary Ann Cotton. Da Leonarda Cianciulli, prima assassina seriale italiana, oltrepassiamo la Manica per parlarvi della prima serial killer britannica. Avvelenatrice seriale, Mary Ann Robson, soprannominata la "vedova nera" provocò 21 morti (uccise 11 dei suoi tredici figli, tre dei suoi quattro mariti, un amante e sua madre). Si serviva per lo più dell'arsenico, lasciandosi dietro una lunga scia di morti per "febbre gastrica", finché non fu scoperta e condannata a morte.
"Mary Ann Cotton è morta e putrefatta, giace nella tomba con gli occhi spalancati. Cantare, cantare, cosa posso cantare? Mary Ann Cotton ha al collo una corda. Dov'è, dov'è? Penzola in aria vendendo manine rinsecchite, un penny al paio".
Questa macabra filastrocca si diffuse dopo la sua morte, avvenuta per impiccagione nella prigione della contea di Durhan il 24 marzo 1873.

La sua storia comincia da una famiglia che viveva nella miseria. Suo padre, Michael Robson, lavorava in miniera. Di profonda religione metodista educò la figlia a una severa disciplina. La sua infanzia fu difficile, Mary Ann manifestò difficoltà nel relazionarsi con i compagni di scuola, un disagio che aumentò quando il padre morì precipitando in un pozzo della miniera di carbone di Murton, luogo dove si era trasferita tempo prima con la famiglia.
Quando lei aveva 14 anni sua madre si risposò con Robert Scott. Per sottrarsi alla rigida educazione del patrigno Mary Ann andò a lavorare come domestica in casa di Edward Potter a South Hetton, un vicino villaggio, dove rimase per tre anni fino a quando tornò da sua madre decidendo di imparare il mestiere di cucitrice.

In questo periodo conobbe quello che divenne il suo primo marito, il minatore William Mowbray.
Si sposarono e si trasferirono a Plymouth dove nacquero cinque figli, quattro dei quali morirono per febbre gastrica. Successivamente tornarono ad abitare nel Nord-Est dell'Inghilterra dove ebbero ancora tre figli che morirono in tenera età. Nel 1865 William morì per una malattia intestinale. A Mary rimase un'eredità di 35 sterline, rimborso per un'assicurazione sulla vita stipulata precedentemente.

Mary Ann, rimasta vedova, si trasferì a Seaham Harbor. Qui intrecciò una relazione con Joseph Nattrass che interruppe quando quest'ultimo, già fidanzato con un'altra donna, si sposò. Alla morte della figlia di 3 anni, rimasta con una sola bambina, la affidò alla nonna per trasferirsi nel Sunderland e lavorare come infermiera in un dispensario, dove conobbe Georges Ward, il suo secondo marito.
Si sposarono nel 1865 a Monkwearmouth. George, colpito da una malattia caratterizzata da paralisi e problemi intestinali, morì nell'ottobre del 1866. Anche in questo caso Mary Ann beneficiò di un'assicurazione sulla vita.

Nel novembre dello stesso anno fu assunta come governante da James Robinson, carpentiere a Pallion, rimasto da poco vedovo. Un mese dopo il figlio di James morì per problemi gastrici. Nel frattempo Mary Ann era rimasta incinta di James e, poiché sua madre si era ammalata, si recò a Seaham Harbour per assisterla: la donna, dopo un temporaneo  miglioramento cominciò a lamentare problemi gastrici e morì poco dopo. Isabella, la bambina che era stata affidata alla nonna, tornò con la madre nella casa di Robinson, dove morì quasi contemporaneamente con i due figli di James. Tutti e tre i bambini furono sepolti negli ultimi giorni di aprile del 1867. Quattro mesi dopo James sposò Mary Ann. Nacque quindi Mary Isabelle, che si ammalò e morì nel marzo del 1868. James cominciò a nutrire sospetti sulla moglie che insisteva per fargli sottoscrivere un'assicurazione sulla vita. I sospetti divennero certezza quando scoprì che la moglie aveva debiti per 60 £ e aveva inoltre rubato più di 50 £ e impegnato diversi suoi oggetti di valore. A questo punto James cacciò di casa Mary Ann che si diede alla vita di strada.
In questo periodo conobbe e divenne amica di Margaret Cotton. Margaret le fece conoscere suo fratello Frederick, un minatore rimasto da poco vedovo e che aveva perso due dei suoi quattro figli. Margaret curava e badava ai due bambini sopravvissuti sino a quando nel marzo 1870 morì di una malattia indeterminata collegata allo stomaco. Mary Ann ben presto rimase incinta di Frederick, che la sposò nel settembre del 1870. Nel 1871 Mary diede alla luce Robert. Era bigama, perché la separazione dal precedente marito non c'era mai stata.

Poco dopo Mary Ann riprese la sua relazione con il suo ex amante Joseph Natrass, che abitava in un paese vicino e non era più sposato. Frederick, che aveva sottoscritto un'assicurazione sulla sua vita e su quella dei figli, venne colpito da una febbre gastrica e morì nel dicembre 1871. Natrass divenne il convivente di Mary, mentre quest'ultima rimase incinta di John Quick-Manning, un agente delle imposte, presso cui aveva trovato un lavoro da infermiera.

Siamo alle fasi finali della carriera omicida della Cotton, che viene "smascherata" da Thomas Riley. Natrass morì poco dopo i due figli, di febbre gastrica, non prima però, di aver fatto testamento a favore di Mary Ann. La donna poco dopo ricevette la richiesta di un parrocchiano, appunto Thomas Riley, di aiutare le infermiere di una donna colpita dal vaiolo. Lei rispose che doveva prendersi cura dell'ultimo dei sopravvissuti dei figli di Cotton, Charles Edward di 8 anni. Chiese inoltre di farlo ricoverare nell'ospedale a causa delle sue gravi condizioni di salute. Riley, che era stato medico legale a West-Auckland e che ebbe modo di visitare il ragazzo trovandolo in buona salute, fu sorpreso nell'apprendere della sua morte avvenuta qualche giorno dopo. Avvisò quindi la polizia dei suoi sospetti e fu aperta un'inchiesta. L'inchiesta preliminare concluse che il ragazzo era morto per cause naturali.

La decisione fu contestata duramente dai giornali che misero in evidenza le numerosi morti per febbre gastrica di coloro che avevano convissuto per qualche tempo con Mary Ann. Una successiva perizia medico legale accertò la presenza di arsenico nel corpo di Charles Edward. Mary Ann fu arrestata con l'accusa di omicidio.
Il processo si aprì il 5 marzo 1873. Mary Ann partorì la figlia di John Quick-Manning, che in seguito venne adottata.
La difesa avanzò la tesi che il bambino fosse morto per aver inalato particelle di arsenico provenienti dalla tintura verde utilizzata per i parati della casa dei Cotton. Inoltre avanzò l'ulteriore ipotesi che l'avvelenamento fosse dovuto al fatto che Mary Ann utilizzava per pulire i pavimenti una mistura di sapone e arsenico che permaneva dopo il lavaggio avvelenando gli ambienti. La giuria non credette a queste ipotesi e in appena 90 minuti giudicò Mary Ann colpevole. Furono rivolte diverse domande di grazia al Ministero dell'Interno ma nessuna fu accolta.
Il boia per la sua esecuzione utilizzò la tecnica detta della "piccola caduta".
La morte era provocata non per la rottura delle vertebre del collo ma per il lento soffocamento.

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