“Semplice. Sono una tua ammiratrice”.
Avrebbe dovuto bastarmi e invece mi sentii insoddisfatto.
Era lusinghiero che una persona si definisse una mia fan, ma non lei. Diana stava diventando un pensiero fisso e l’avevo conosciuta da un solo giorno.
“Solo un’ammiratrice? Sei sicura?” digitai.
Ripresi a controllare ossessivamente fino a che non aggiunse la risposta.
“Che altro vorresti da me?”.
Ora la faccenda iniziava a farsi complicata. Mi imposi di non pensarci, di ignorare il blog e rilassarmi scrivendo, ma la domanda si fece martellante e non sarei riuscito a sgombrare la mente finché non le avessi risposto. Non potevo fare passi falsi con lei.
Avrei potuto dirle la sincera verità, ma avevo mille dubbi e insicurezze. Mi grattai il capo e inveii contro il soffitto, tanto per dimostrarmi un uomo maschio e dominatore.
“Stare con te”. Ecco la mia risposta, scritta e ormai inviata.
Mi portai la mano sulla fronte, gomito sul tavolo, e guardai fisso il legno di mogano sotto di me.
Dovevo avere qualche problema di memoria breve, perché le mie dita si erano mosse da sole e non ricordavo di aver scritto io una simile scemenza. "
Buio e Luce. Male e Bene. Il Krampus e San Nicola. Procedono di pari passo gli opposti a cui si lega la leggenda che vi proponiamo in questo periodo prenatalizio. Anche il Natale, tra luci e colori, gioia e armonia, ha la sua dose di creature orrorifiche, e così, accanto a Babbo Natale, ecco spuntare il suo alter ego oscuro, il Krampus. Oggi passiamo al lato oscuro del Natale. Partiamo dal principio. Le origini del nome si aggirano tra il bavarese Krampn, morto, putrefatto e il tedesco Kramp, che significa artiglio. L'aspetto del demone incrocia le sembianze caprine a quelle di un satiro ed è accompagnato da una colonna sonora di corni e campanacci con cui vaga per le strade dei paesi alla ricerca dei bambini cattivi. Ai suoni si accompagnano le frustate che questi esseri dalle sembianze mostruose distribuiscono nel caos creato al loro passaggio nelle vie. La storia narra che fu sconfitto dal Vescovo San Nicolò e da allora fu costretto a servirlo. Si t
"Se non fai il bravo chiamo (o viene) l'Uomo Nero! o "... Ninna nanna ninna oh, questo bimbo a chi lo do... Se lo do all'Uomo Nero se lo tiene un anno intero" o ancora " Non andare lì, c'è l'Uomo Nero che ti prende e..." nelle diverse varianti in cui questo personaggio tenebroso è stato utilizzato da genitori e affini. Neanche a dirlo, panico! Chi di noi infatti, quando era pargolo, non si è sentito fare almeno una volta questa terribile minaccia?! Domanda retorica. Tutti. O perlomeno, la maggior parte. Al punto che siamo cresciuti con il terrore dell' Uomo Nero che dal buio sarebbe apparso per portarci via chissà dove e chissà quando. Location principali di questo mostro terrificante restano, in verità, l'armadio e lo spazio sotto il letto. Ma chi è l'Uomo Nero ? Di lui si conoscono diverse varianti nel panorama mondiale. L'Uomo Nero o Babau o Babao , Barabao o Baubau , ad esempio in America Latina trova il suo
Se ci mettiamo davanti allo specchio, a lume di candela, e giriamo su noi stessi invocando il suo nome, lei apparirà. Una volta apparsa accanto al nostro riflesso non sarà facile sbarazzarcene, perché ci tormenterà fino a condurci a miglior vita o a farci perdere il senno. Per il nostro ciclo dedicato alle leggende, oggi è la volta di Bloody Mary. Lo sappiamo, le prime due cose che ci vengono in mente, e non necessariamente in quest'ordine, sono: la regina Maria I di Inghilterra e il famoso cocktail. Ma non è di questo che vi parleremo, bensì della storia di Mary. Una storia drammatica e dai risvolti horror. La ragazza fu sepolta viva. O meglio, questo fu ciò che accadde. Era giovanissima, aveva 16 anni, quando si ammalò di difterite. Nell'America del fine settecento, di queste, come di altre malattie allora diffuse, si moriva. Sfortunatamente, Mary cadde in coma. La madre, che aveva una forte fede, non si rassegnava al terribile destino di sua figlia. E così, qua