Uno sguardo alle ferite più profonde dell'animo umano
Come sta andando l'estate? Io circa una settimana fa ho fatto la maturità e mi sento leggerissima.
Come primo libro post esame ho deciso di dedicarmi a una lettura abbastanza easy ma comunque importante in quanto abbastanza introspettiva.
"Una ragazzina scopre l'attrazione ascoltando i ricordi di una vecchia che si aggira come un cieco nei labirinti della memoria. Una bella adolescente sperimenta come il sesso, oltre a essere uno strumento di piacere (e di potere), possa portare a tradire le amicizie. Una ragazza appassionata lotta per quello che si illude sarà l'amore della sua vita. Un'altra, disposta a soffrire ma soprattutto capace di ferire, cerca di ritrovare la propria strada dopo un disastro sentimentale. Una donna nel pieno degli anni si mette di fronte al proprio matrimonio come davanti a uno specchio, e cerca di salvarlo."
Inutile dire che io sono attratta come una mosca verso il miele a questo genere di libri, adoro i libri introspettivi, che fanno luce sulle brutture dell'animo umano.
"Il silenzio del lottatore" è una raccolta di sei racconti, alcuni più corti e altri più lunghi, in cui sono analizzate attraverso la vita e le azioni dei personaggi, le sfaccettature più brutte della dell'animo umano.
Sinceramente, nessuna storia ha più importanza di un'altra all'interno della raccolta, in quanto è i racconti trattano diverse facce dell'amore, della sessualità, della solitudine e dell'insoddisfazione che affliggono l'essere umano, e ogni persona, a seconda della sua esperienza sarà attratta da quel racconto o da quell'altro.
Io mi sono sentita più vicina alle protagoniste del secondo racconto, sicuramente per la loro età ma anche per i loro pensieri, la loro condizione, le loro insicurezza...
I racconti è come se fossero veri e propri ricordi che il lettore si vede passare davanti agli occhi incessantemente.
In ogni racconto c'è sempre un particolare fondamentale che sfugge al lettore: il motivo per cui i personaggi sono così tormentati.
In effetti, è impossibile dare voce all'animo umano, perché sarà sempre un'analisi soggettiva.
Facendo rincorrere al lettore questo importante motivo, sarà lui stesso a trovarlo, a crearlo, a formularlo...
Ho colto, però, una specie di bisogno di soluzione a questo tormento, nell'ultimo racconto, in cui una coppia in crisi inizia a frequentare un seminario per provare a salvarsi.
Lo stile è molto semplice e scorrevole ma per nulla scontato.
Ho apprezzato in alcuni racconti l'uso del dialetto, molto lieve ovviamente e del tutto comprensibile, per caratterizzare alcuni personaggi, soprattutto perché esalta la mia regione, la Campania.
"Era sempre un sollievo illudersi di programmare tutto quanto"