Easter Parade di Richard Yates
Easter Parade è uno dei romanzi più famosi di Richard Yates, scrittore americano apprezzatissimo e particolarmente conosciuto come uno degli autori che seppe descrivere, e in un certo senso dare voce, alla classe media statunitense del XX secolo. Il suo romanzo più famoso è sicuramente Revolutionary Road, da cui è stato tratto anche un film con Leonardo DiCaprio e Kate Winslet. Io non avevo letto nulla finora di Yates e ho deciso di iniziare con Easter Parade, pubblicato per la prima volta nel 1976.
Easter Parade è una storia familiare, precisamente è la storia delle sorelle Grimes, Sarah ed Emily. La storia delle due sorelle, e di riflesso quella della loro famiglia, copre ben cinquant'anni e si sviluppa avendo sullo sfondo un'America in continua evoluzione. Mentre Sarah, la più solare delle due, si sposa molto giovane e finisce per fare una vita piuttosto convenzionale che forse rispecchia esattamente il suo carattere, Emily invece, più giovane e indipendente, decide di studiare e diventa una correttrice di bozze molto apprezzata presso un'importante agenzia pubblicitaria. Sarah ed Emily non potrebbero essere più diverse, il loro rapporto è sempre costellato da una certa rivalità, da una voglia di voler primeggiare sull'altra che spesso si riflette nelle scelte che fanno.
Yates le dipinge agli antipodi: Sarah, la moglie fedele e dedita alla famiglia che nasconde però un terribile segreto ed Emily, che invece finge un'indipendenza e una libertà che le appartengono solo per finta, intrappolata in una serie di relazioni da cui non uscirà mai appagata nè felice. A fare da contorno alle due protagoniste ci sono poi tutti gli altri personaggi della famiglia, i genitori separati, un padre spesso lontano ed emotivamente distante, una madre che le costringe a trasferirsi continuamente e che fatica già solo a badare a sè stessa, il marito di Sarah, Tony e i suoi figli.
Devo ammettere che non sapevo bene cosa aspettarmi da questo romanzo, l'ho trovato bello, raffinato. Yates ha uno stile molto incisivo che riesce a dare voce facilmente ai sentimenti dei suoi personaggi. E' un romanzo amaro però, duro come pochi, privo di felicità e di gioia, doloroso e in un certo senso disilluso. Il rapporto tra Sarah e Emily è la parte più corposa e interessante del romanzo, nonostante prendano due strade molto diverse il loro rapporto resterà sempre uguale, un misto di affetto e di rivalità, di finzione e di sincero interesse l'una per l'altra.
In realtà sono proprio le illusioni a farla da padrone, le illusioni di Sarah ed Emily che fanno scelte che dovrebbero portarle a raggiungere quella tanto agognata felicità, ma che alla fine non fanno altro che renderle sempre più infelici e più sole. Il romanzo ha una forte impronta autobiografica, rispecchia in molti aspetti quella che è stata la vita dello scrittore. La storia è fatta di famiglie infelici, crisi domestiche e violente, personaggi profondamente soli, esistenze profondamente infelici.
Non c'è lieto fine, perchè non è certo questo l'obiettivo di Yates. Lui racconta quello che è, non lo abbellisce, non lo addolcisce, lo mette nero su bianco così com'è. Ed è forse questo uno dei migliori pregi del romanzo, non ci sono illusioni nè mezze verità nè tanto meno bugie. E' un ritratto di una famiglia tra altre famiglie, famiglie che a detta di Yates "sono tutte infelici e lo sono tutte allo stesso modo". La ricerca della felicità resta il fulcro del racconto, una felicità mai raggiunta però, sempre lontana e mai a portata di mano. Sicuramente splendido dal punto di vista narrativo, Easter Parade è però una drammatica discesa verso la solitudine e il dolore. Buona lettura!
Easter Parade è una storia familiare, precisamente è la storia delle sorelle Grimes, Sarah ed Emily. La storia delle due sorelle, e di riflesso quella della loro famiglia, copre ben cinquant'anni e si sviluppa avendo sullo sfondo un'America in continua evoluzione. Mentre Sarah, la più solare delle due, si sposa molto giovane e finisce per fare una vita piuttosto convenzionale che forse rispecchia esattamente il suo carattere, Emily invece, più giovane e indipendente, decide di studiare e diventa una correttrice di bozze molto apprezzata presso un'importante agenzia pubblicitaria. Sarah ed Emily non potrebbero essere più diverse, il loro rapporto è sempre costellato da una certa rivalità, da una voglia di voler primeggiare sull'altra che spesso si riflette nelle scelte che fanno.
Yates le dipinge agli antipodi: Sarah, la moglie fedele e dedita alla famiglia che nasconde però un terribile segreto ed Emily, che invece finge un'indipendenza e una libertà che le appartengono solo per finta, intrappolata in una serie di relazioni da cui non uscirà mai appagata nè felice. A fare da contorno alle due protagoniste ci sono poi tutti gli altri personaggi della famiglia, i genitori separati, un padre spesso lontano ed emotivamente distante, una madre che le costringe a trasferirsi continuamente e che fatica già solo a badare a sè stessa, il marito di Sarah, Tony e i suoi figli.
Devo ammettere che non sapevo bene cosa aspettarmi da questo romanzo, l'ho trovato bello, raffinato. Yates ha uno stile molto incisivo che riesce a dare voce facilmente ai sentimenti dei suoi personaggi. E' un romanzo amaro però, duro come pochi, privo di felicità e di gioia, doloroso e in un certo senso disilluso. Il rapporto tra Sarah e Emily è la parte più corposa e interessante del romanzo, nonostante prendano due strade molto diverse il loro rapporto resterà sempre uguale, un misto di affetto e di rivalità, di finzione e di sincero interesse l'una per l'altra.
In realtà sono proprio le illusioni a farla da padrone, le illusioni di Sarah ed Emily che fanno scelte che dovrebbero portarle a raggiungere quella tanto agognata felicità, ma che alla fine non fanno altro che renderle sempre più infelici e più sole. Il romanzo ha una forte impronta autobiografica, rispecchia in molti aspetti quella che è stata la vita dello scrittore. La storia è fatta di famiglie infelici, crisi domestiche e violente, personaggi profondamente soli, esistenze profondamente infelici.
Non c'è lieto fine, perchè non è certo questo l'obiettivo di Yates. Lui racconta quello che è, non lo abbellisce, non lo addolcisce, lo mette nero su bianco così com'è. Ed è forse questo uno dei migliori pregi del romanzo, non ci sono illusioni nè mezze verità nè tanto meno bugie. E' un ritratto di una famiglia tra altre famiglie, famiglie che a detta di Yates "sono tutte infelici e lo sono tutte allo stesso modo". La ricerca della felicità resta il fulcro del racconto, una felicità mai raggiunta però, sempre lontana e mai a portata di mano. Sicuramente splendido dal punto di vista narrativo, Easter Parade è però una drammatica discesa verso la solitudine e il dolore. Buona lettura!
"Quando avrebbe imparato a smetterla di dire 'ho capito' a proposito di cose che non capiva affatto?"