Penelope alla guerra di Oriana Fallaci

Buona giornata cari Lettori! Tra i miei ultimi acquisti c'è anche uno dei pochi libri di Oriana Fallaci rimastomi da leggere. Oggi ne parliamo insieme.

Penelope alla guerra è uno dei pochi libri che mi rimaneva da leggere dell'intera opera di Oriana Fallaci. Se seguite il blog da un po', probabilmente conoscerete la mia passione per la Fallaci che è una delle mie scrittrici e giornaliste preferite in assoluto. Ho lasciato questo romanzo tra le ultime letture perchè è forse la sua opera che meno mi attirava. Alla fine però mi sono dovuta ricredere, avevo dimenticato che in ogni opera della Fallaci, anche nelle prime e più acerbe, si nasconde sempre un piccolo tesoro.

Il romanzo ha per protagonista Giovanna, detta Giò, una giovane donna che si occupa di scrivere sceneggiature per il cinema. Giò viene mandata in America alla ricerca di un nuovo soggetto ed è entusiasta del viaggio, perchè da sempre sogna l'America e tutto quello che ha da offrire. Inoltre spera inconsciamente di poter ritrovare Richard, un soldato americano che si nascose in casa sua quando era solo una ragazzina e di cui non ha mai più avuto notizie. Arrivata in America si stabilisce da Martine, vecchia amica e donna cinica e innamorata dell'idea dell'amore che la introduce nella sua cerchia. Inaspettatamente sarà proprio qui che il fantasma di Richard tornerà nella vita di Giò.

Penelope alla guerra è il primo romanzo di Oriana, fu la sua prima prova come scrittrice; la storia ha sicuramente degli elementi autobiografici, ma personaggi e vicende sono in realtà un mix di persone reali e fittizie, di verità e fiction che sono sapientemente mescolate nel racconto. Nonostante si tratti della prima prova come scrittrice, la voce di Oriana e il suo stile sono perfettamente riconoscibili e si ergono al di sopra del racconto conducendoci alla sua scoperta. Con tono sempre ironico, pungente e spesso disarmante, Oriana ci racconta una storia di illusioni.

Giò è una donna forte, ribelle, che non cede alle pressioni di chi la vorrebbe diversa ma che fa di tutto per affermare la propria identità. Riesce a farlo anche in America, rifiutando di piegarsi alle convenzioni e alle mode della società ma rimanendo sè stessa fino in fondo. La ricerca dell'identità per Giò si accomuna con l'amore per Richard, un sentimento che coltiva da anni ma che la metterà di fronte ad un uomo debole, contraddittorio e incerto in tutto quello che fa.

Quest'amore guiderà Giò in ogni sua scelta, la porterà ad essere profondamente infelice ma alla fine le farà anche capire che può sopravvivere da sola, che non sempre amare ci rende felici, sopratutto se amiamo più di quanto siamo amati. Come una moderna Penelope, Giò abbandona Ulisse, smette di aspettarlo e si trasforma lei stessa nell'eroe della sua storia. Affronta con coraggio ogni difficoltà e alla fine si riscopre libera. Un bellissimo romanzo che potrebbe essere definito quasi di formazione, una storia ricca di spunti di riflessione sull'animo umano e sull'amore, un'opera prima che non ha niente da invidiare a quelle della maturità. Buona lettura! 

"Chissà perché amiamo sempre chi non lo merita: quasi che questo fosse l'unico modo per ristabilire l'equilibrio perduto del mondo. E' la più antica forma di masochismo, quella di amare chi non sa amare: e la più stupida. "



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