La schiavitù in America

Salve lettori! Buon venerdì!
Sto affrontando un periodo abbastanza pesante a causa del famoso esame di maturità e mi sono ridotta a leggere solo in pullman la mattina!
E' stata una cosa abbastanza frustrante visto che dovevo sempre aspettare la mattina dopo per soddisfare la mia curiosità.
Anyway, il periodo più brutto è passato, ora è solo una questione di organizzazione e quindi posso ricominciare a organizzare le mie letture pomeridiane.

Il libro che ho letto durante questo mese è stato scelto dal mio gruppo di lettura che stava trattando il tema della "fuga".

"Nella Georgia della prima metà dell'Ottocento, la giovane schiava nera Cora decide di tentare la fuga dalla piantagione di cotone in cui vive in condizioni disumane, e insieme all'amico Caesar comincia un arduo viaggio verso il Nord e la libertà. Servendosi di una misteriosa ferrovia sotterranea, Cora fa tappa in vari stati del Sud dove la persecuzione dei neri prende forme diverse e altrettanto raccapriccianti. Aiutata da improbabili alleati e inseguita da uno spietato cacciatore di taglie, riuscirà a guadagnarsi la salvezza?"

Leggendo questo romanzo mi è sembrato di essere l'ombra di Cora e di viaggiare con lei attraverso gli Stati Uniti alla ricerca della libertà.

Tutto è descritto e spiegato nei minimi particolari, il lessico è abbastanza ricco, si vede che l'autore ha fatto un grande lavoro.
Egli attraverso la protagonista ha non solo parlato della schiavitù mostrandovi anche gli aspetti più macabri e crudi, ma ha anche celebrato la Ferrovia sotterranea.
Ora, io ammetto di non averla mai sentita nominare prima della lettura di questo libro, nonostante abbia studiato la schiavitù sia in storia che in cultura e letteratura inglese.
Ovviamente, io, personcina per nulla maniaca del controllo, sono andata a informarmi non poco su questo argomento e per stuzzicare la vostra curiosità ho deciso di riassumervi le informazioni che ho trovato durante questo mese in modo che, chi voglia dedicarsi a questo libro, abbia già una buona base.

La Ferrovia ha la sua origine negli ultimi decenni del Settecento, quando alcuni stati americani del Nord proibirono la schiavitù e i movimenti abolizionisti iniziarono ad acquistare forza e seguito. 
La Ferrovia fu una rete eterogenea formata da centinaia di complici e simpatizzanti che ospitavano e nascondevano i fuggitivi aiutandoli a raggiungere il Nord.

Attraverso la ferrovia l'autore ci mostra anche le diverse forme di persecuzione che hanno dovuto subire gli schiavi,  più che altro le persone di colore in generale, e i loro alleati.

In alcuni stati come la Carolina del nord, vediamo che gli americani non siano neanche consapevoli di cosa infliggono alle persone, sono una un grandissimo gregge omogeneizzato che non ragiona con la propria mente e si fa manipolare.

Quando nominiamo la schiavitù in America la nostra mente ci rimanda subito alle piantagioni, ma la schiavitù in America non era solo quella: le persone di colore venivano sottomesse anche se erano libere, venivano sottoposte contro la propria volontà a operazioni di sterilizzazione e castrazione, in certi stati non importava se eri un fuggitivo o no, dovevi essere giustiziato e basta.

Lo stile è molto semplice e lineare e ci sono termini lessicali che rimandano a quel determinato periodo storico.

Il libro è suddiviso in diverse sezioni che fanno capire al lettore chi sta narrando la storia in quel momento o semplicemente dove si trovi la protagonista.

Sono rimasta estasiata da questo libro, soprattutto perché, attraverso il viaggio della protagonista  l'autore ci fa conoscere ciò che nei libri non è scritto, a meno che non si faccia qualche studio approfondito.

Alla prossima recensione!

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