La leggenda della principessa Dolasilla

Stavolta parliamo di una leggenda di casa nostra, quella della principessa Dolasilla. Si avvicina San Valentino e un po' di rosa al nero non guasta. Sì, alle principesse, ma solo se guerriere. 
La leggenda in questione rientra nella mitologia altoatesina e racconta della principessa del regno di Fanes.
Un giorno accadde che il re, suo padre, scoprì l'oro nella zona dei Canazei, località nelle vicinanze delle Dolomiti. L'avidità dell'uomo provocò la furia dei nani. I nani volevano imprigionarlo ma l'uomo riuscì a fuggire portando con sé anche diversi oggetti preziosi. Allora intervenne sua figlia, Dolasilla.
Spaventata dalla collera dei nani, infatti, la principessa, di nascosto dal padre, restituì tutto il maltolto, conquistandosi la loro riconoscenza. In più, le donarono una corazza bianca per proteggersi dalle frecce dei nemici, accompagnata da una predizione, con tanto di avvertimento. Nello specifico, le rivelazioni riguardavano il suo futuro da eroina guerriera fino alle nozze. Le rivelarono che sarebbe cresciuto qualcosa di valore nel Lago d'Argento e l'avvertirono che nel momento in cui l'armatura avrebbe cambiato colore e sarebbe diventata scura, la sua vita sarebbe stata in pericolo e quindi non avrebbe dovuto andare in guerra.

La decisione di Dolasilla fu quella di aiutare il suo popolo nei combattimenti fino al momento in cui non si fosse avverata la predizione. Quindi fece ritorno dal padre. Lo trovò profondamente adirato, perché aveva restituito ai nani gli oggetti rubati, comunque, l'uomo si placò davanti alla prospettiva futura di una figlia eroina guerriera. Fece poi controllare il Lago d'Argento dove trovarono delle canne argentate con le quali produssero punte di freccia invincibili.
Fu quello l'inizio di una serie di vittorie in guerra per il popolo dei Fanes che incoronò Dolasilla sul Plan de Corones con una corona di pietre preziose e l'appellativo di "Rajëta".
Ma il Destino era in agguato e una notte la principessa sognò un nemico morto. L'uomo le confidò che la serie di vittorie stava per finire. E mentre la rivelazione spaventò lei e sua madre, il padre la fece combattere lo stesso.
A incombere sulla sorte del regno non era solo la profezia ma anche Spina de Mul. Il mago, infatti, aveva preso di mira la pietra preziosa di Dolasilla e aveva stretto un'alleanza contro il regno di Fanes per appropriarsene. Riuscì a procurarsi l'alleanza dell'eroe Ey de Net, che però si innamorò perdutamente della bellissima Dolasilla quando la vide tutta vestita di bianco in groppa al suo cavallo.
Il mago fu costretto a prendere l'iniziativa per conto suo e scoccò una freccia magica contro Dolasilla e la ferì gravemente.
Al tradimento di Spina, Ey de Net reagì passando alla parte opposta.
Ora, siccome l'armatura donatale dai nani poteva proteggerla solo dalle frecce normali, realizzarono uno scudo contro le frecce magiche, che Ey de Net portò con sé in battaglia.
Non passò molto tempo che Ey de Net chiese la mano di Dolasilla.
Il re non ci pensò due volte e, accecato dalla sua avidità, ricordando la profezia secondo la quale Dolasilla avrebbe perso i suoi poteri in battaglia non appena si fosse sposata, vendette il regno al nemico. Promise di non mandare sua figlia in battaglia e cacciò Ey de Net. Poi attese gli eventi.
Intanto, Dolasilla, rattristata dalla cacciata  di Ey de Net, un giorno, mentre cavalcava per i boschi e i prati, incontrò dei bambini abbandonati. Affascinati dalle sue frecce magiche i bambini la pregarono finché la principessa non regalò loro gli ultimi dardi, ignorando la trappola in cui era caduta. I bambini, infatti, erano stati mandato da Spina de Mul.

Venne il giorno della battaglia.
E la corazza di Dolasilla divenne nera. La giovane, in risposta alle preghiere del popolo di Fanes, andò in battaglia.
In un primo momento, i nemici, che attendevano di vedere sul campo di battaglia l'armatura bianca della principessa, si irritarono. Poi, capirono cosa era accaduto e la colpirono con le frecce, uccidendola.
Nel frattempo, il re attendeva, ignaro di tutto. Tutto ciò che ebbe, poi, dai nemici, fu la notizia della morte di sua figlia.
Così, il re del popolo dei Fanes divenne di pietra per aver tradito il suo popolo e aver portato alla morte sua figlia Dolasilla.

Fonte: dal web



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