L'uomo del labirinto di Donato Carrisi
Buon sabato e buon fine settimana.
Come al solito sono tornata con la recensione di un altro thriller!
Oggi vi parlerò del terzo capitolo del ciclo di Mila Vasquez (vi lascio le altre recensioni qui sotto).
CICLO DI MILA VASQUEZ
1. Il suggeritore
2. L'ipotesi del male
3. L'uomo del labirinto
4. Il gioco del suggeritore (prossimamente la recensione sul blog)
"L'ondata di caldo anomala travolge ogni cosa, costringendo tutti a invertire i ritmi di vita: soltanto durante le ore di buio è possibile lavorare, muoversi, sopravvivere. Ed è proprio nel cuore della notte che Samantha riemerge dalle tenebre che l'avevano inghiottita. Tredicenne rapita e a lungo tenuta prigioniera, Sam ora è improvvisamente libera e, traumatizzata e ferita, è ricoverata in una stanza d'ospedale. Accanto a lei, il dottor Green, un profiler fuori dal comune. Green infatti non va a caccia di mostri nel mondo esterno, bensì nella mente delle vittime. Perché è dentro i ricordi di Sam che si celano gli indizi in grado di condurre alla cattura del suo carceriere: l'Uomo del Labirinto. Ma il dottor Green non è l'unico a inseguire il mostro. Là fuori c'è anche Bruno Genko, un investigatore privato con un insospettabile talento. Quello di Samantha potrebbe essere l'ultimo caso di cui Bruno si occupa, perché non gli resta molto da vivere. Anzi: il suo tempo è già scaduto, e ogni giorno che passa Bruno si domanda quale sia il senso di quella sua vita regalata, o forse soltanto presa a prestito. Ma uno scopo c'è: risolvere un ultimo mistero. La scomparsa di Samantha Andretti è un suo vecchio caso, un incarico che Bruno non ha mai portato a termine... E questa è l'occasione di rimediare. Nonostante sia trascorso tanto tempo. Perché quello che Samantha non sa è che il suo rapimento non è avvenuto pochi mesi prima, come lei crede. L'Uomo del Labirinto l'ha tenuta prigioniera per quindici lunghi anni. E ora è scomparso."
Questo terzo capitolo del ciclo è abbastanza particolare. Devo ammettere di aver, inizialmente, dubitato della mia memoria e di aver iniziato a pensare che questo libro fosse un autoconclusivo e non facesse parte della serie.
Basti pensare che vengono introdotti nuovi personaggi diversi da quelli che ritroviamo nei primi due libri ( non c'è Mila Vasquez). Il personaggio di cui seguiamo le indagini è Bruno Genko, un personaggio molto particolare e che sarebbe stato molto interessante se fosse stato approfondito un po' in più.
Bruno Genko con la ricomparsa di Samantha Andretti, colpito dai sensi di colpa per aver abbandonato il caso quindici anni prima, decide di voler catturare il rapitore.
Mi sono sentita un po' spaesata quando non mi sono ritrovata i personaggi del Suggeritore e né de L'ipotesi del male. Però, ho iniziato a rincuorarmi quando, verso metà libro, è comparso Simon Berish (personaggio che ha affiancato Mila nelle indagini nello scorso libro). Però di Mila nessuna traccia... effettivamente qui ho notato qualche imprecisione, una mancanza di informazioni. Onestamente ho pensato che sia stato perché sarà l'argomento del prossimo libro ( effettivamente è l'unica spiegazione).
Diciamo che, mentre gli altri due libri sono stati più esaustivi ( per quanto riguarda le indagini di Mila e le linee narrative createsi all'inizio del libro) questo è leggermente più vago.
Diciamo che ho visto la storia di Samantha Andretti come un pretesto per spiegare che fine avesse fatto Mila.
Non fraintendetemi, mi è piaciuto molto!
Parallelamente ai capitoli in cui Genko è sulle tracce di Bunny, il rapitore, ci sono dei capitoli in cui Samantha Andretti viene "curata" e tenuta sotto controllo dal dottor Green. Qui ci sono delle parti abbastanza crude e che mi hanno fatto, per un momento, posare il libro e riflettere su cosa l'essere umano sia davvero in grado di fare per sopravvivere.
Come gli altri romanzi del ciclo, l'inizio è molto lento e dopo circa cento pagine l'azione si velocizza arrivando a un climax finale con successivo capovolgimento dell'azione (solitamente avviene quando mancano 50 pagine alla fine).
Devo ammettere che ormai mi sono un po' abituata al fatto che Carrisi costruisca castelli di certezze che spazzerà poi via verso la fine del libro, però non riesco mai a prevedere cosa potrebbe succedere, so solo che avverrà qualcosa. E questa curiosità mi spinge a leggere sempre con piacere di libri di questo autore.
E' incredibile come Carrisi riesca a prendersi gioco del lettore per tutto il libro.
In questi mesi leggerò il quarto libro della serie, spero che tutte le mie domande trovino delle risposte esaustive. Mi sono davvero affezionata a questo ciclo!
Alla prossima recensione!