[Anteprima Jo March] La storia di una bottega di Amy Levy

Buona Giornata! Oggi voglio mostrarvi l'anteprima di un romanzo di epoca vittoriana,mai tradotto e pubblicato in Italia, che uscirà per la Casa Editrice Jo March...

Editore: Jo March
Uscita: 10 Aprile 2013
Pagine: 224 Prezzo: € 12,00
 Nella Londra di fine Ottocento, le giovani sorelle Lorimer perdono improvvisamente il padre e finiscono sul lastrico. Rifiutandosi di accettare un destino che le vedrebbe tutte divise tra i vari familiari che si sono offerti di dar loro ospitalità e protezione, intraprendono un percorso più complicato e rischioso, che però permette loro di restare insieme e di sopravvivere con le proprie forze. La preziosa eredità che hanno potuto mettere da parte, infatti, non è una somma di denaro bensì la capacità di esercitare l’arte che hanno imparato dal genitore e che intendono coltivare con passione e volontà tanto da farne un mestiere. Tra lo sgomento dei parenti, le quattro donne scelgono di mettere in vendita la grande casa di famiglia e di trasferirsi nell’affollata e viva Baker Street, nel centro di Londra, dove aprono una bottega di fotografia.
Non è facile la vita delle giovani fotografe, presto bersagli di commenti maligni dovuti alle loro necessarie frequentazioni con le botteghe d’arte e gli artisti più in voga. Lacerate dai dubbi, sballottate dai colpi della fortuna, eppure appassionate e tenaci, Gertrude, Lucy, Phyllis e Fanny resistono alle privazioni e alla miseria, conquistandosi uno spazio nella società e difendendo con le unghie la propria indipendenza. Una indipendenza ancora per nulla scontata nella tarda età vittoriana, quando la “new woman” è una creatura ancora sperimentale, che deve lottare per ritagliarsi un proprio spazio nel mondo pubblico.

Amy Levy, originale scrittrice e intellettuale inglese, realizza nel 1888 uno splendido ritratto di donne nuove e moderne, utilizzando una metafora assolutamente calzante, quella della tecnica fotografica. La fotografia imprime, con leggi e codici del tutto nuovi, la realtà stravolgendo per sempre l’arte e il concetto di immagine. Nella stessa misura, le quattro protagoniste, dedite alla nuova tecnica, mostrano uno sguardo nuovo nell’osservare il mondo e nel vagliare le sue possibilità, incarnando così proprio la nuova condizione femminile e adoperando il punto di vista della donna, ovvero di chi notoriamente era precluso alla sfera della produzione artistica e dell’elaborazione intellettuale.

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