Recensione: Sotto un sole nero di Ivano Mingotti
Buon Pomeriggio cari lettori!
In questi giorni mi sono dedicata alla lettura di un bel Distopico,esordio narrativo di Ivano Mingotti...

La storia è ambientata in un futuro prossimo ma imprecisato in cui vige un regime assolutistico, al cui vertice si trova il Ductor, che impone regole rigide che tutti sono costretti a rispettare, pena la morte...
In questo fantomatico e distopico mondo, il Sole è stato oscurato e ormai le persone sono abituate a vivere sotto un cielo perennemente oscuro.
L'autore, attraverso diversi personaggi, ci racconta lo stesso avvenimento, ma visto appunto attraverso diversi punti di vista.
Un giorno il perfetto e incrollabile Regime viene attaccato dall'esterno e questo è proprio l'avvenimento narrato dall'autore...
L'atmosfera che si respira durante la lettura mi ha ricordato un po' 1984 di Orwell, la descrizione di un regime che tiene tutto sotto controllo, la presenza di persone "diverse" costrette ad adattarsi e la voglia che alcuni hanno di rivalsa, sono punti che ho trovato in entrambi i romanzi.
Probabilmente l'aspetto più particolare del romanzo è lo stile: infatti l'autore utilizza un linguaggio conciso, fatto di frasi brevissime e frammentate,che all'inizio può confondere il lettore...
Una volta abituatosi allo stile, il libro si legge velocemente, fino ad arrivare al finale che mi ha abbastanza spiazzata con tutti i suoi "Se" e le sue varie possibilità...
Io avrei preferito un finale meglio delineato e con più informazioni, rispetto invece alle tante possibilità lasciate in sospeso.
"Sotto un sole nero" è stato comunque una lettura piacevole ed è a mio parere un bell'esordio e un libro che spinge il lettore, attraverso le sue riflessioni, a interrogarsi anche sulla nostra stessa società e i suoi relativi problemi...
3 Fenici e mezzo
Baci...