[Recensione] Il segreto della Monaca di Monza di Marina Marazza
Cinque Typewriters |
Buongiorno miei cari lettori. Oggi in questa tiepida giornata vergo la mia opinione su questo libro, finito pochi minuti fa. Forse è uno dei più bei libri che ho letto in questo periodo, naturalmente, come tutti ben sappiamo la storia è pesante ma la bellezza di essa si evince da questo scritto, modellato ad opera d'arte dalla scrittrice Marina Marazza.
Fin dall'inizio il libro ha attirato la mia attenzione e ha suscitato in me una certa curiosità. Avevo sentito parlare di questa donna nei "Promessi Sposi" ma non vi avevo dato adito all'ora, io giovane e con poca voglia di intrufolarmi nei meandri storici. La storia della Monaca di Monza è intrigante, travolgente, forse blasfema in alcuni casi ma molto interessante. Non potevo immaginare, che nel periodo storico in cui si crogiolava nobiltà di ogni genere, una donna potesse avere la forza di fare ciò che ha fatto Suor Virginia Maria (al secolo Marianna)de Leyva, nobildonna di antica casata, potente ma non quel tanto ...da salvarsi dai suoi mille peccati.
L'amarezza con la quale viene descritta la sua pena è straziante e forse fin troppo indulgente per quel secolo così oscuro e pestilenziale (siamo intorno al Medioevo). Un plauso va alla scrittrice che ha saputo destreggiarsi perfettamente nella storia (che ha quasi il 90 % di veridicità). Ha piccole parti romanzate, per addolcire il tutto, non è affatto semplice riportare con mano le vicissitudini accadute molti anni orsono. La sfrontatezza di Osio (l'amante della Monaca di Monza-Suor Virginia) è palese e se all'inizio è solo un gioco dopo si svilupperà in qualcosa di terribile e smanioso, che sarebbe dovuto finire ben prima di cominciare.
Una storia tragica che in questo libro va delinandosi in maniera esemplare e precisa. Scritta in forma perfetta a tratti, leggermente, tediosa . Tutti i personaggi , per la maggiore sono esistiti veramente e molti si sono uniti o fatti beffa dei protagonisti. L'amore che è nato dal rapporto fra i due è stato quello di una bambina, in secondo parto ( il primo, come narra il libro, venne negato e la donna abbortì).
Tragico amore che ai giorni nostri si potrebbe risolvere semplicemente facendo spogliare la monaca in questione ma a quei tempi era uno scandalo ben più gravoso. Come ben sapete molte nobildonne di famiglie benestanti venivano consacrate in giovin età alla vita monastica ed è questo il caso di Marianna de Leyva. Dopo la morte della mamma il padre la spinse a diventare suora per prendere la sua rendita e risposarsi.
La donna giovane, piena di vita viene rinchiusa in questo convento ma la vita monastica dell'epoca non era tutta rose e fiori, la tentazione prometteva di sfondare anche il più credente dei fedeli. I peccati che commettaranno saranno gravi e nemmeno io mi aspettavo delle così tragiche morti fatte proprio per mano di Marianna (la monaca di Monza) il suo amante e le tre suore complici. Verranno forse anche salvate in un certo senso per la loro espiazione, quando verranno murate vive ma questa è la storia che parla, la storia di quei tempi .Se volete leggere un romanzo storico, con uno spartito elegante, complicato e musicalmente perfetto basta che leggiate queste righe. Basta che vi immedesimiate nella protagonista, e nella vita dei tempi ormai andati (duri si ma giusti ). Un romanzo da togliere il fiato, da scarnificare l'anima e percuotere il cuore. BUONA LETTURA!
Sensualità |
"E, di fronte agli imprevisti della vita, il favore dei
potenti era un tesoro da chiudere nella cassaforte del destino."
Suor Virginia Maria, al secolo Marianna de Leyva y Marino, meglio nota come la Monaca di Monza (Milano, 4 dicembre 1575 – Milano, 17 gennaio 1650), è stata una religiosa italiana, protagonista di un celebre scandalo che sconvolse Monza agli inizi del XVII secolo.
Figlia di un nobile, il conte di Monza Martino de Leyva y de la Cueva-Cabrera, fu da lui costretta a entrare nell'Ordine di San Benedetto, diventando la monaca Suor Virginia. A dare scandalo fu la sua relazione con un uomo, il conte Gian Paolo Osio, dalla quale nacquero due figli. L'amante di Suor Virginia, che già in precedenza era stato condannato per omicidio, uccise tre persone per nascondere la tresca, ma fu scoperto, condannato a morte in contumacia e poi assassinato da un uomo ritenuto suo amico.
L'arcivescovo Federico Borromeo, messo al corrente della vicenda, ordinò un processo canonico nei confronti di Suor Virginia: al termine del procedimento la religiosa fu condannata a essere murata viva per 13 anni al Ritiro di Santa Valeria.