[Recensione] La perfezione del male di David Morrell


Questo è un libro da dieci e lode!! Lo ammetto, mi aveva attirato la copertina e la trama. Avevo pensato che fosse un libro come un altro, invece lo scritto è perfetto!! Approfondito, sagace e preciso. La narrazione va a fondo e interpreta i vari stili di quell'epoca, strutturati in maniera molto diversi dai nostri. 

"De Quincey ebbe un morboso interesse per i processi criminali e da questa materia trasse ispirazione per la sua opera" Voi direte, perché costei ci nomina questo tale? Ebbene, il libro è ispirato a lui. L'autore narra e interseca perfettamente la vita di De Quincey, all'interno del romanzo, che risolverà un caso alquanto difficile. (mi ricorda un pò un telefilm che faceva su Raidue Elementary, tra l'altro ispirato a Sharlock Holmes che si è ispirato a De Quincey, sembra un gioco di parole!)

Purtroppo la lettura ha richiesto alcuni giorni, ma non perché lo scritto fosse arduo ma perché non avevo fra le mani un vero e proprio tomo.

La storia narra di due famiglie che vengono trucidate nelle loro case. La popolazione è terrorizzata e chiede a gran voce alla polizia di chiudere il caso. Sebbene le prove siano controverse e indiziarie, verrà arrestato un certo John Williams, che s'impiccherà in prigione prima del processo. E questa è la prima parte del romanzo, che si snoda in maniera entusiasmante e enigmatica al punto giusto. Nessuno saprà mai se fosse davvero lui il colpevole . Molti anni dopo lo stesso "capolavoro", come lo chiama Thomas De Quincey definito l'oppiomane, autore de "L'assassimo come una delle belle arti", viene ripetuto brutalmente in maniera identica a ciò che lui ha descritto nel testo di uno dei suoi libri, rifacendosi agli omicidi compiuti tanti anni prima. E' inevitabile che De Quincey diventi subito il principale indiziato, non solo della polizia, ma soprattutto dell'opinione pubblica, ansiosa di sfogare la propria rabbia contro di lui.

Ho adorato soprattutto la figlia, adorabile nei suoi blommers pants che a quei tempi erano tutt'altro che diffusi. Le donne, erano abituate ad indossare chili e chili di indumenti, crinolina e busti per rendere la sagoma aggraziata  ma soprattutto femminile. Ella si imporrà ai vincoli a discapito delle malelingue e degli sguardi maligni. Forte e decisa, saprà come farsi rispettare in ogni istante.

Lo stile di questo scrittore è unico, essenziale, istruttivo e meticoloso. David Morrell ha saputo ben dosare ogni elemento. La rocambolesca avventura di De Quincey con la figlia e i due Detective (che l'aiuteranno)si svolgerà in maniera eccellente.

Lo stesso De Quincey sembrerà posseduto da una voglia irrefrenabile di assumere oppio, la sua dipendenza deriva da episodi ben più distanti dalla realtà, la sua non è stata una vita semplice e questo l'ha portato a uccidere i suoi malanni in questo modo.

L'artista, come viene chiamato nel libro è un barbaro omicida, che dipingerà la sua opera in maniera eccellente. Ucciderà molte persone e lascerà l'intera Inghilterra nel caos più totale. Nessuno sa chi possa essere costui, l' artefice di tale ferocia, e tutti punteranno il dito verso i marinai. Le persone abbienti dell'epoca, non potevano commettere questi delitti atroci ed efferati ma i poveri vagabondi si (eravamo nell'epoca in cui mancava anche il pane per sopravvivere) La dura realtà era più difficile di quanto si pensasse.

Delle volte l'anima, il carattere e la stravaganza viene trasmesso di generazione in generazione e tutto ciò che potrebbe salvare un discendente, potrebbe anche ucciderlo. Drammatico, feroce e istintivo questo romanzo vi lascerà senza fiato. Uccidere è la mia arte!
Thomas de Quincey (Greenheys, 15 agosto 1785 – Edimburgo, 8 dicembre 1859) è stato uno scrittore, giornalista, saggista  e traduttore inglese, fra i più originali e significativi del suo tempo. Nato in un sobborgo di Manchester, quarto degli otto figli di Thomas Quincey (1753-1793), originario dello Lincolnshire e commerciante dedito all'importazione di tessuti, e della moglie, Elizabeth Penson (circa 1756-1846). Il padre, persona vicina al pensiero liberale, fu l'autore di A Short Tour in the Midland Counties of England (1774), oppositore della pratica dello schiavismo e membro fondatore della Manchester Literary and Philosophical Society. Pochi mesi dopo la nascita di Thomas la famiglia si trasferì nel distretto di Moss Side. Il padre, che contrasse la tubercolosi e per curarsi trascorse lunghi periodi in Giamaica, a Madera e in Portogallo, rientrava raramente in Inghilterra e l'infanzia del piccolo Thomas, un bambino gracile e di salute cagionevole, fu dominata da figure femminili: dalla madre, una donna severa e autoritaria e dalla sorella maggiore Elisabeth alla quale era molto legato e che perse la vita nell'estate del 1792. L'anno successivo tornò il padre, gravemente malato perse la vita il 18 luglio del 1793.

Il giovane venne iscritto alla Grammar School della sua città, che però abbandonò nel 1802, iniziando a girovagare per il Galles, il sud dell'Inghilterra e infine Londra, che raggiunse nel novembre di quello stesso anno. Nella capitale inglese riuscì a sbarcare il lunario grazie all'aiuto di una delicata fanciulla, Ann, che egli ricordò con nostalgia nella sua più celebre creazione, Le confessioni di un mangiatore d'oppio. Nel 1813 conobbe Margareth Simpson, figlia di un fattore, che sposò quattro anni più tardi, dopo la nascita di William, primo dei suoi otto figli.  In quegli anni la sua situazione economica si fece sempre più critica: l'oppio divorava le entrate del giovane e ne minava la salute; i debiti si accumulavano incessantemente. De Quincey meditò di tornare con la propria famiglia a Manchester, ma, improvvisamente, l'uscita de Le Confessioni di un mangiatore d'oppio, affascinante narrazione autobiografica apparsa prima a puntate sul London Magazine (1821), poi in volume (1822), gli assicurò fama e danaro.

De Quincey non riuscì più a ripetere il grande successo di pubblico ottenuto con le Confessions. Le pubblicazioni vertono sui più disparati argomenti: dalla critica letteraria (On the Knocking at the gate in Macbeth 1823, Bussano alla porta di Macbeth) all'economia (The logic of political economy, 1844) dall'umorismo macabro (Murder considered as one of the fine arts, ovvero L'Assassinio come una delle belle arti del 1827) alle fantasticherie oniriche (Suspiria de Profundis, 1845) dalle indiscrezioni biografiche (Reminiscences of the english lake poets, 1834 in cui descrive, condendola con numerose aneddoti e qualche pettegolezzo, la vita e l'opera di alcuni scrittori suoi contemporanei) all'attualità politica e di costume (The english mail coach 1849, Il Postale inglese) e alle note autobiografiche. De Quincey pubblicò, tre anni prima della sua morte, una nuova edizione di Le confessioni di un mangiatore d'oppio mantenendo anche in età avanzata, nonostante l'abuso di droghe (da cui, sembra, riuscì a liberarsi solo sessantenne) una notevole vitalità e lucidità mentale. (fonte: wikipedia)

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