[Intervista #11] Coffee Time with Kathleen McGregor

Intervistarla è stato emozionante! Anche se per e-mail, parlare con lei e percepire l’entusiasmo nel rispondere alle nostre domande, è stato straordinario! Un’ulteriore prova della densità emotiva che riesce ad esprimere attraverso ‘la parola scritta’, specchio della suggestiva spinta emotiva che la ispira. ‘Conosciamo’ Kathleen McGregor da quella prima edizione italiana di Corinna, che ci conquistò per l’intreccio di vicende e la meticolosa ricostruzione storica. Vite intense, personaggi indimenticabili, paesaggi e descrizioni da sogno, incorniciati in ampi e interessanti ‘quadri storici’. Una puntualità nella ricostruzione delle scene marinaresche e del mondo piratesco che manifesta una ricerca mossa dall’amore per le tematiche affrontate. Quando abbiamo letto la sua ultima pubblicazione, La Sposa Spagnola, ci è balzata l’idea di contattarla. Chissà se … Un breve giro su internet e, tac! Abbiamo visitato il suo sito e inviato una mail. Ci ha risposto immediatamente e abbiamo concordato un’intervista. Ed eccoci qui, a raccontarvela. Scoprite cosa le abbiamo chiesto! Ma soprattutto, leggete cosa ci ha risposto …


F.B. Quando hai capito che scrivere sarebbe diventato il tuo mestiere?
K.M. Ho iniziato a scrivere giovanissima, ma solo in età adulta ho capito di voler essere una scrittrice. Purtroppo far coincidere il significato di “mestiere” con quello di “lavoro” è praticamente impossibile in Italia se non per pochi fortunati. Spero sempre che ciò si avveri, un giorno...

F.B. Oltre alla scrittura, hai altre passioni?
K.M. La lettura è senz’altro una passione complementare alla scrittura, non si può essere scrittori se prima non si è lettori. Un’altra mia grande passione sono i cavalli, e gli animali in genere. Cavalcare mi aiuta a liberare la mente, a staccare dai problemi quotidiani, ad azzerare le ansie e le preoccupazioni e a rinvigorire il mio spirito. Abbracciare il (moralmente) mio cavallo, mi dà un senso di pace col mondo.

F.B. Come nascono i tuoi personaggi? Ti ispiri alla realtà o lavori più di fantasia?

K.M. In realtà, i miei personaggi esistono già sul piano dell’immaginazione, sono figure ben definite, con i loro tratti fisici e caratteriali. Semplicemente mi appaiono, mi parlano e si impongono, a volte chiedendo a gran voce di essere ascoltati e di raccontare la loro storia.

F.B. Vorremmo che tu ci descrivessi l’insieme di emozioni che provi nel momento in cui cominci a scrivere una storia …
K.M. Timore, certamente, perché all’inizio di ogni libro c’è sempre la preoccupazione di non riuscire a rendere quello che ho dentro di me nel modo in cui io desidero. Eccitazione, perché ogni nuova storia è un’altra avventura, altre porte che si aprono, altri personaggi che mi appaiono, misteri, pericoli, luoghi che esplorerò. Emozione, perché finalmente darò voce a un protagonista che attende da tempo di poter prendere vita.

F.B. Messe da parte le domande più generiche, passiamo a quelle incentrate sui personaggi. Premesso che ci è piaciuto tantissimo Corinna, primo romanzo della saga Mar dei Caraibi, è nata spontanea una sorta di confronto con l’ultima pubblicazione, La Sposa Spagnola. I personaggi, come sempre intriganti, complessi e magistralmente descritti, restano a lungo nel cuore … Partiamo da quelli maschili. Entrambi i protagonisti sono feroci e spietati, con un passato travagliato e pericoloso, ma comunque leali a quel codice d’onore che lega gli uomini di mare, anche i più crudeli. Quali sono le differenze sostanziali tra Dorian O’ Rourke e John McFee?
K.M. C’è un passo, in Corinna La Regina dei Mari, in cui Corinna fa proprio questo, li mette a confronto: “Dorian era autoritario, tenebroso come la notte, e quando si adirava dava l’impressione di un mare in tempesta, pronto a travolgerti. Johnny invece colpiva senza preavviso, agiva senza dare il tempo alla rabbia di dettare le azioni... proprio come un fulmine: preciso, spietato e glaciale”. Dorian è un passionale e un introverso, John è un viscerale e un istintivo. Mentre il primo tenta di proteggersi in qualche modo dal coinvolgimento emotivo, il secondo non si pone il problema, si butta nella mischia della vita prendendo quello che vuole.

F.B. Quale dei due personaggi hai amato di più?
K.M. Amo tutti i miei personaggi, allo stesso modo anche se per motivi diversi. Ognuno di loro, con i suoi pregi, la sua forza e le sue debolezze. Per John ho dovuto aspettare di sentirmi pronta come scrittrice, prima di scrivere la sua storia, proprio per la sua complessità e per il suo passato. Forse con lui mi sono sentita più coinvolta, proprio per questo motivo. Di sicuro, è stato l’unico personaggio per cui ho pianto.
F.B. E, naturalmente, quali dei personaggi è il più amato dalle tue lettrici?
K.M. Questo dovreste chiederlo a loro, anzi potrei girarvi la domanda ;) (e noi rispondiamo: senza dubbio Dorian ‘O Rourke!!! Almeno per noi che abbiamo amato particolarmente la storia di Corinna …)
 

F.B. Passiamo dunque ai personaggi femminili. C’è una differenza marcatissima tra le due protagoniste: da un lato Corinna, coraggiosa, indipendente, avventata, combattente, dall’altro Soledad, fragile e apparentemente vittima degli accadimenti e della paura che l’allontana e contemporaneamente lega a John …Parlaci di entrambe.
K.M. Pur avendo caratteri molto diversi e avendo avuto esperienze di vita diametralmente opposte (Corinna è stata allevata come un maschio, con tutta la libertà che da ciò può derivare, mentre Soledad è cresciuta in convento, in un ambiente fortemente religioso e repressivo), sono donne che hanno il coraggio di affrontare la vita e tutte le battaglie che questa riserva loro. Sono entrambe delle sopravvissute, dalla straordinaria forza d’animo, che lottano per quello in cui credono, solo lo fanno in modo diverso.

F.B. Ne La Sposa Spagnola è stato amore ‘a prima vista’ con il personaggio della mamma di John, che in brevi flash appare pienamente definita nella sua complessità caratteriale forgiata nella sofferenza. Nonostante il suo sia un cammeo, si staglia poderosa tra i vari protagonisti ... il suo personaggio avrà uno sviluppo? 
K.M. Tiwànee è uno di quei personaggi che entra nella scena in punta di piedi, ma con un forte impatto emotivo. Ha un passato di sofferenza e schiavitù e un carattere duro e inflessibile, soprattutto nei confronti dei propri figli. La sua importanza sta nell’influenza che ha avuto su di loro mentre crescevano, nell’aver insegnato loro a diventare uomini seppure attraverso l’incubo della schiavitù e dei traumi che hanno subito. E’ il pilastro nella vita di questi uomini, la loro coscienza se vogliamo, che troverà una sua serenità quando ognuno di essi avrà trovato la propria strada e si sarà riconciliato con il proprio passato e i propri incubi. A quel punto uscirà dalla scena, sempre con delicatezza ma lasciando dietro di sé l’impronta della sua forza e della sua saggezza.

F.B. Altra caratteristica evidente nei tuoi romanzi è la capacità di riuscire a trasmettere odori, rumori, sensazioni, attraverso le descrizioni affascinanti di luoghi e paesaggi. Una carica sensoriale che fa pensare tu abbia davvero visto posti e città di cui parli … E’ così?K.M. Magari fosse così! No, purtroppo non ho mai visitato nessuno dei luoghi che descrivo, se non con la mia immaginazione. Credo che il mio pregio sia proprio quello di sapermi calare interamente nella storia, di sentire veramente odori, rumori, sensazioni, di vivere tutto attraverso la fantasia, come in una sorta di realtà virtuale.

F.B. Da quel che abbiamo letto sul sito, c’è già una nuova uscita in arrivo. Puoi anticiparci qualcosa?
K.M. In arrivo è una parola grossa. Diciamo che è in lavorazione, e sarà una storia d’avventura, con personaggi forti e volitivi, che vi porteranno con loro, attraverso rotte sconosciute alla ricerca di un immenso tesoro.


Oceano Atlantico, 1662.

Una giovane donna, vestita da uomo, ha deciso di solcare i mari, per sfuggire a un matrimonio combinato che la condannerebbe all’infelicità. Bellissima e indomabile, il volto incorniciato da una chioma rossa e selvaggia, tiene testa anche al più temibile dei corsari. Il suo nome è Corinna. Nei burrascosi mari tropicali, pirati e corsari si contendono bottini e ostaggi in feroci assalti a qualunque nave abbia la sventura di incrociare la loro rotta. Non fa eccezione il vascello su cui è imbarcata Corinna. Rapita da un uomo spregevole, la donna rimpiange il giorno in cui ha lasciato la casa paterna. Ma quando ha ormai perso ogni speranza, durante un’incursione nelle prigioni in cui è stata rinchiusa, il famigerato corsaro Dorian O’Rourke la vede e la porta via con sé. Dapprima a fianco dell’affascinante uomo di cui si innamora, poi al comando di un veliero tutto suo, Corinna si trasforma in una vera regina dei mari, un capitano temuto e rispettato da tutti. Tra violente tempeste, arrembaggi e mille traversie, si snoda la storia d’amore e d’avventura di un’eroina fuori dagli schemi, pronta a combattere fino all’ultima goccia di sangue per la propria libertà, per i propri principi e per l’uomo che ama.

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