[Recensione] Come sugli alberi le foglie di Gianni Biondillo


Buon pomeriggio cari Lettori! Questo week-end tornerò al Sud per le vacanze, quindi credo che questo sarà l'ultimo post per questa settimana. Parliamo di un altro bel romanzo storico.

Come sugli alberi le foglie
è il primo libro che leggo di Gianni Biondillo. La storia è ambientata tra gli anni prima, durante e dopo la Prima guerra mondiale. I protagonisti sono tutta una generazione di ragazzi, tutti artisti, che guidati da Marinetti partirono per la guerra in cerca della gloria, realizzando troppo tardi che in guerra di bello e glorioso non c'è nulla. Tra di loro c'era anche Antonio Sant'Elia, giovane architetto comasco di cui poco sappiamo. L'unica cosa che conosciamo di lui è il suo immenso talento, talento che possiamo ammirare dai disegni che influenzarono poi molti altri nel corso del tempo. Antonio, come tanti altri, non ebbe l'opportunità di mettere a frutto il suo talento, vittima di un conflitto che sterminò un'intera generazione.

Quella di Gianni Biondillo è una storia corale, fatta di tanti protagonisti e tante voci. L'arco narrativo segue un lungo periodo andando avanti e indietro nel tempo senza seguire un'apparente ordine.

Al centro della storia ci sono un gruppo di giovani artisti italiani, pittori, scultori, scrittori e architetti. A guidarli c'è Filippo Tommaso Marinetti, inventore del futurismo. Per i futuristi la guerra era l'unica igiene del mondo, la idealizzavano e credevano loro dovere dover parteciparvi attivamente anche a costo di morire, trovando quella bella morte di cui tanto parlavano. Antonio Sant'Elia parte per il fronte come volontario spinto dalla propaganda futurista, ma troverà solo la morte.
Ho trovato questo romanzo davvero molto interessante, la storia raccontata percorre un periodo di storia italiana molto importante e si concentra sul movimento futurista, seguendo il percorso degli artisti che aderirono al movimento. La parte più interessante è quella della disillusione, il modo in cui i giovani artisti partiti volontari realizzano di essere partiti per un nulla, per una guerra che di bello e glorioso non ha niente, è solo bruttezza, solitudine e morte.

Lo stile di Biondillo è molto evocativo ed elegante e riesce a trascinarti nella storia, la narrazione si alterna tra passato e presente creando uno schema molto interessante e particolare. Amando i romanzi storici, non ho potuto che apprezzare questo romanzo che ripercorre una parte di storia italiana permettendoci di capire meglio un pezzo di quello che è stato il nostro passato. Buona lettura!

"Chi è più pazzo in tutta questa nazione di esaltati? Il pazzo o chi gli ha dato retta?"

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