Parliamo di "Un ragazzo normale"

Esce oggi l'ultima fatica di Lorenzo Marone. Io ho avuto il piacere di incontrarlo a Napoli al PAN (Palazzo delle Arti Napoli)  proprio dove è custodita la Mehari di Giancarlo Siani. E' stata una grande emozione per me, in primis conoscere lo scrittore e l'uomo, in secondo osservare con estrema minuzia la macchina dove un giovane giornalista, sorridente e attento è stato ucciso nell'85 dalla Camorra. Qui ci inoltriamo  nel libro e come dice Lorenzo non è un libro su Giancarlo ma un libro con Giancarlo. La storia è quella di Mimì, un ragazzino di dodici anni, intelligente e amante dei libri, che vive a Napoli in una famiglia normale per quei tempi e stranita dal suo modo di fare. Vive in un condominio dove il padre è portiere e qui conosce Giancarlo, che diventa il suo supereroe.

In questo libro ci sono molti concetti, alcuni più caldi, altri che ti rimangono dentro, altri ancora che ricordano gli anni ormai passati. Anni che non torneranno mai più e dove forse si poteva parlare, ballare e giocare in maniera diversa. Gli anni '80 erano anni di crescita e rinnovo, di scoperta e nuove sensazioni. Dove un bacio fugace era qualcosa di unico, dove la neve era magica (da qui: Nevica Neve di Sasà). La musica di Vasco è intrisa nel libro e qui ritorna la gioia che raccoglie i sentimenti dei protagonisti con le loro mille sfaccettature.

Lorenzo con la sua abilità narrativa ha racchiuso in queste pagine amore, amicizia, famiglia, dolore, passione, giovinezza, vecchiaia, malattia e passione per ciò che si fa. Una passione che non dovrebbe mai essere messa da parte anche quando c'è qualcosa che la uccide.

Voglio parlarvene così senza giri di parole voglio sentire l'aria di Napoli, dove sono stata, la voglia di ricominciare e condannare gesti immorali. Sperando di trovare eroi che possano essere chiamati tali e di credere ancora in noi stessi, esseri complicati difficili e a volte egoisti.

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