La peste

Buon pomeriggio cari Lettori! Come va? Oggi parliamo di un libro molto conosciuto che ho letto qualche settimana fa, ho aspettato un po' di tempo per recensirlo perchè avevo bisogno di metabolizzarlo. Anche se non riuscirò a rendergli giustizia, proviamo comunque a parlarne insieme...

La peste è probabilmente il libro più conosciuto di Albert Camus, scrittore e filosofo francese famoso per le sue opere profondamente umane. Questo romanzo racconta di una terribile epidemia di peste avvenuta negli anni '40 a Orano, una cittadina algerina. Camus racconta l'epidemia in ogni sua fase e sopratutto si concentra sull'effetto, specialmente quello psicologico, della malattia e dell'isolamento forzato sulla popolazione.

Concentrandosi su un campione di persone, tra cui il medico Rieux, il pastore Paneloux, il francese Tarrou e il segretario comunale Grand, la storia si sviluppa di pari passo con la malattia. La peste mette in ginocchio la città intera, la popolazione si trova non solo a combattere contro il morbo ma anche con l'isolamento e l'allontanamento forzato dai loro cari che non si trovavano in città quando la peste ha iniziato il suo cammino di morte.

Per me questo è stato il primo approccio con Camus e devo ammettere che ho trovato il suo stile davvero eccezionale, è elegante, scorrevole e profondamente umano, infatti mostra un'empatia che è difficile trovare in presenza così massiccia in una storia come questa. La narrazione segue lo sviluppo del morbo: l'iniziale incredulità, l'accettazione, l'isolamento e la morte che si vede ad ogni angolo e che praticamente si percepisce ad ogni respiro.

I personaggi sono perfettamente caratterizzati e sono così diversi tra loro da costituire una piccola società in cui è possibile evidenziare i vari tipi di atteggiamento verso il morbo, c'è chi reagisce con coraggio, chi con passiva accettazione, chi con rassegnazione, chi invece reagisce con forza mettendosi al servizio degli altri e mostrando un amore e una misericordia commoventi.

Camus si serve del morbo per parlare metaforicamente del male in generale. Quel male che come la peste può nascondersi ovunque e restare per anni inerte aspettando il momento giusto, ma quando arriva nulla può fermarlo, l'unica cosa che si lascia alle spalle è una lunga scia di sofferenza e morte. 

Camus esplora l'animo umano messo di fronte ad una tragedia terribile, svela bene e male non nascondendoci nulla. Come reagisce l'uomo di fronte ad una cosa del genere, ad un male che è nato in casa sua e contro cui non sembra esserci soluzione? La risposta la troviamo in questo romanzo e forse non è neanche una risposta sempre valida, perchè come ci insegna Camus il male può nascere ovunque e si può combattere in modi diversi, basta trovare la forza di resistere attingendo a quello che di più puro si nasconde nel nostro animo. Buona lettura!

"Ci sono negli uomini più cose da ammirare che non da disprezzare."

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