Recensione: Un amore di cupcake di Donna Kauffman
La trentenne Leilani Trusdale non ce la fa più: i ritmi frenetici, le pressioni costanti e il carattere burbero dello chef Baxter Dunne, che ormai preferisce i riflettori degli studi televisivi alla cucina, sono diventati insostenibili. Insomma, è giunto il momento di cambiare vita. Così, dopo oltre quattro anni di duro lavoro e poche soddisfazioni come executive chef del ristorante Gateau di New York, Leilani decide di tornare nella piccola isola di Sugarberry, dove è nata e cresciuta, per realizzare il suo sogno: aprire una pasticceria, un luogo caldo e magico dove poter creare irresistibili cupcake da decorare nei modi più fantasiosi. E le cose sembrano andare subito per il verso giusto, anche grazie all’aiuto degli amici di sempre, del padre e dell’intera comunità di Sugarberry, tutti convinti che il suo talento e la sua passione possano finalmente trovare un degno riconoscimento. Quando però viene a sapere che Baxter ha intenzione di girare la prossima stagione del suo show proprio a Sugarberry, Leilani inizia ad agitarsi, a innervosirsi, a emozionarsi … perché, nonostante il risentimento che prova verso di lui, in fondo al cuore lei sa che lo scontroso ma affascinante chef è l’ingrediente ‘segreto’ che le manca per essere felice. Proprio come la glassa su un cupcake…
La nostra opinione
La storia è carina.
Di quelle che fanno pensare che anche un lieto fine scontato qualche volta ci stia bene.
La lettura però, a nostro parere, ‘incappa’ in troppi dialoghi, eccessivamente verbosi.
La maggior parte delle ‘scene’ si svolge in cucina.
Ed è qui che è nato e sboccerà definitivamente l’amore tra Lani e Baxter.
Il colore della copertina è invitante, la ‘dolce’ atmosfera che aleggia per tutto il libro è piacevole.
Nelle ultime pagine c’è anche un mini ricettario … tre fenicette!
Da gustare, sicuramente con un cupcake… scegliete voi quale: noi voi consigliamo il Red Velvet!
Un assaggio per i nostri lettori
Era molto alto, con braccia e gambe tanto lunghe che a chiunque altro avrebbero dato un aspetto goffo e sgraziato, ma che su quel copro teso e slanciato suggerivano armonia ed eleganza. Aveva una massa di capelli biondi e ribelli che andavano sempre dove pareva loro, occhi di un marrone talmente pieno e caldo da far concorrenza al cioccolato più voluttuoso. Il sorriso incredibilmente affascinante e malandrino che aveva, poi, le faceva sempre chiedere in quale guaio si stesse per cacciare … e sperare, con tutte le forze, di potercisi infilare con lui.
“Ciao tesoro. Felice di vedermi? Che ti è successo? Fai spavento.”
E come ogni volta - ogni santissima volta -, si ricordò troppo tardi che il vero guaio della sua vita era stato, ed era ancora … lui.