Il mondo può anche essere cattivo, ma le persone non devono esserlo per forza, possono rifiutarsi.

Buon pomeriggio cari Lettori! Come va? Oggi è stato il mio ultimo giorno di lavoro, riprenderò mercoledì, quindi mi aspetta qualche giorno di relax per riposarmi e completare le ultime letture dell'anno. Oggi parliamo di uno degli acquisti fatti a "Più libri più liberi", la fiera dell'editoria di Roma...

La ferrovia sotterranea è il romanzo vincitore sia del Premio Pulitzer 2017 che del National Book Award. I temi trattati sono fra i più scomodi di sempre ed allo stesso tempo estremamente attuali: schiavitù e razzismo. Cora è una giovane schiava che vive nella Georgia di fine Ottocento, fa parte delle proprietà dei Randall, come sua madre e sua nonna prima di lei. Sin dalla nascita ha vissuto e lavorato nella piantagione di cotone dove viene sfruttata e maltrattata senza pietà. Quando le viene offerta l'opportunità di scappare insieme a Caesar attraverso la rete clandestina conosciuta come la Ferrovia sotterranea, per Cora inizia un lungo e tortuoso viaggio alla ricerca della libertà che la condurrà attraverso l'America.

Il viaggio di Cora è un simbolico viaggio della speranza come i tanti viaggi intrapresi dai profughi odierni. Cora si mette in viaggio non avendo idea di quello che troverà lungo il cammino e sopratutto non sapendo se il suo viaggio avrà un buon esito. Non sa se riuscirà a sopravvivere nè se riuscirà ad essere finalmente libera dalle catene che l'hanno tenuta sempre prigioniera.

Il romanzo di Colson Whitehead è una storia drammatica e sicuramente molto forte ambientata in un periodo poco felice della storia americana. Nell' 800 la schiavitù era ancora legale, le disumane condizioni in cui vivevano e lavoravano gli schiavi africani erano la norma in una società in cui ancora venivano considerati poco più che bestie.

Lo stile dell'autore è molto elegante, scorrevole ed estremamente coinvolgente, la narrazione è molto ritmata: colpi di scena, flashback e passaggi tra un narratore e l'altro rendono questa storia ricca e molto piacevole da seguire. I personaggi sono molto interessanti, ognuno di loro ha qualcosa da raccontare e riesce a farlo anche attraverso poche frasi. Cora è ovviamente protagonista indiscussa e devo dire che ho apprezzato particolarmente lo sviluppo psicologico del personaggio che cresce di pari passo al viaggio che ha intrapreso.

Il tema centrale della storia, la schiavitù, è trattato in maniera estremamente chiara e per nulla filtrata, non ci viene risparmiato nulla. Torture, brutalità, l'inesistente rispetto per la vita degli schiavi, Whitehead racconta quel che è stato senza addolcirci la pillola. Credo che uno dei punti a favore di questo romanzo sia proprio l'estrema onestà con cui viene affrontato l'argomento schiavitù e razzismo.

Ma, in fondo a questo tunnel di oscurità in cui sono intrappolate le migliaia di schiavi, c'è un barlume di speranza: la ferrovia sotterranea, questa rete clandestina formata da uomini e donne che si ribellarono a quell'abominio e decisero di fare il possibile per aiutare quelle persone a trovare la libertà che gli spettava e che doveva essergli concessa. L'espediente della ferrovia è molto intelligente e sfruttato particolarmente bene, in quanto dà al racconto una sfumatura in più che lo rende originale.

Oggi come oggi leggere un racconto che parla di una schiava nera in fuga alla ricerca della libertà sembra quasi irreale, viviamo in un'epoca che ha visto per la prima volta l'America avere un presidente di colore. E' un po' come quando leggiamo degli abomini perpetrati dai nazisti e ci sembra quasi di leggere di qualcosa che è avvenuto in un altra epoca, qualcosa che non ci tocca più così da vicino e che pensiamo non possa riaccadere. La verità è che il mondo ha ancora bisogno di libri come questo, ha ancora bisogno di vedersi sbattere in faccia la brutalità del fenomeno della schiavitù e del razzismo.

In realtà romanzi come questo servono proprio a ricordarci quello di cui siamo stati capaci, fin dove si sia spinta la cattiveria dell'uomo, ci aiutano a non dimenticare le vittime e a cercare di impedire che cose del genere accadano di nuovo. La ferrovia sotterranea è un meraviglioso romanzo che parla di schiavitù ma sopratutto di speranza, quella speranza che come un faro ci guida attraverso le avversità e ci permette di spezzare qualsiasi catena. Buona lettura!

"Un briciolo di libertà era il castigo peggiore di tutti, poiché metteva dolorosamente in luce la bellezza della libertà vera."

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