Alla scoperta di un caso ormai sepolto!

Oggi vi propongo la recensione di un libro molto affascinante anche se a tratti controverso e molto complicato, che va di filato nella sezione #acenaconlassassino. Questo libro fu pubblicato per la prima volta nel 1981 con il titolo "Senseijutsu satsujin jiken" un libro affascinante e certosino che ripercorre gli omicidi che ebbero luogo in Giappone sul finire degli anni '30

Heikichi Umezawa, un uomo assai ricco, artista eccentrico, appassionato di astrologia e alchimia, viene ritrovato morto, il cranio sfondato da un oggetto appuntito, nel suo studio chiuso a chiave dall’interno. L’ artista ha appena completato l’ultimo di una serie di dipinti di soggetto astrologico. Ma soprattutto, tra gli appunti di Umezawa, gli inquirenti scoprono un progetto assurdo e mostruoso: la creazione di Azoth, l’essere femminile perfetto, assemblando parti del corpo di due sue figlie, due figliastre e due nipoti. Ognuna di queste ragazze, tutte vergini comprese tra i diciotto e i venticinque anni, appartengono a segni astrologici diversi e ideali per formare la creatura che costituisce l’ispirazione e il sogno di ogni alchimista. L'artista però non riesce a portare a termine il suo intento e viene ucciso prima ma poco dopo la sua morte anche le ragazze vengono uccise proprio come era scritto sugli appunti di Umezawa. Chi aveva in mano questi appunti e perchè? 

La storia si complica e ogni supposizione viene sfatata, viene incolpata la moglie di Umezawa e mai scagionata. Gli investigatori non sono riusciti a trovare il bandolo della matassa, le strade percorse negli anni sono state tante ma mai nessuna ha portato alla verità. Adesso dopo tanti anni insieme a  un astrologo e il suo assistente riprendiamo in mano il caso e ci immergiamo nella storia apparentemente innocua ma che nasconde molti segreti.

La prima metà del romanzo è stata abbastanza pesante, mi sono persa più volte nei nomi, parentele e storie. Non riuscivo a comprendere nemmeno io perchè molti indizi fuorviavano la mia mente ma piano piano che si va avanti il nodo viene sciolto, lasciando che sia il lettore a sbrogliare la matassa.

Una storia sicuramente ragionata, molto complicata, ben lontana dalle storie che ho letto fin'ora ma scritta con maestria e con toni al di fuori della narrativa attuale e della scrittura basilare con cui si compongono ora i thriller e i gialli. Diverso anche dagli scritti di Agatha che io amo, qui il ragionamento è alla base e si affronta un omicidio fatto trenta anni fa, con indizi ormai sfumati e affievoliti. Le prove ormai son andate quindi il ragionamento è fondamentale, alla base gli indizi e i fogli che riportano minuziosamente gli omicidi e i particolari.

Difficile comprendere le sorti ma leggendolo riusciamo in un ragionamento che non credevamo nemmeno in grado di fare. Un romanzo giallo testardo, con sprazzi di ironia e supposizioni. 

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