[Anteprima] Fresco sulle labbra, fuoco nel cuore di Hanan al-Shaykh
Pagine: 364 Prezzo: 17,50 €
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Come Fresco sulle labbra, fuoco nel cuore
(titolo originale Only in London, Bloombsbury, 2001), uno dei
romanzi maggiormente tradotti all’estero e finalista all’Indipendent Foreign
Fiction Prize: un ritratto sincero e originale della società multietnica
contemporanea. Un’opera
“superbamente scritta” (The Sunday
Telegraph) che con ironia e sensualità parla d’integrazione, esilio e
riscatto, identità e liberazione sullo sfondo di una Londra insolita che
“assomiglia al palmo della mano di un uomo, attraversata e intricata da linee
superficiali e altre più profonde”. Una Londra – o meglio l’area stretta tra
Edgware Road e Marble Arch fino a Park Lane e ai suoi lussuosi hotel -, protagonista
al pari dei personaggi del romanzo “di cui al-Shaykh è in pieno comando” parola
di Indipendent, una Londra a cui l’autrice dedica “generose
panoramiche”, come si legge su The
Observer. Una Londra e “un’Inghilterra – scrive invece il Sunday Times - che tollera, sì, ma
ancora non accetta veramente gli stranieri”. E proprio qui risiede il punto di
rottura e di svolta rispetto ai romanzi precedenti, saldamente impiantati nel
terreno arabo. “In Fresco sulle labbra,
fuoco nel cuore il mondo di riferimento è sempre quello arabo, ma emigrato
a Londra”, osserva The Independent. Da
qui una “prospettiva unica” (The
Bookseller), “di straniamento ma anche di riconoscimento e
identificazione”, la chiama l’Observer,
amplificata nella storia d’amore tra l’irachena Lamis e l’inglese Nicholas, due
mondi a parte con temperamenti e abitudini così aliene che un incontro d’anime
sembra impossibile. E invece…
Su un
volo diretto da Dubai a Londra, si incontrano Lamis, una fragile e affascinante
donna irachena da poco divorziata; Amira, una prostituta d’alto bordo marocchina;
Samir, un travestito libanese con scimmietta al seguito e Nicholas, un inglese
esperto di antiquariato islamico che lavora per Sotheby’s.
A
intrecciare i loro destini è il caso, ma a unirli molto più profondamente è la
ricerca della libertà e di un senso di appartenenza nella metropoli inglese, grande
protagonista sulla scena del romanzo e facile fonte di illusioni e altrettante
delusioni.
In una
Londra dove la possibilità di rifarsi una vita è reale tanto quanto il rischio
di sentirsi sempre estranei, saranno l’amicizia e l’amore a legare e sostenere
l’insolito quartetto, con esiti inaspettati e a tratti esilaranti. “Al Shaykh dimostra che solo l’amore può
gettare ponti sull’abisso delle differenze; che solo l’amore può generare la
scintilla che illumina il sentiero della comprensione. Anche questo romanzo, delicato
e sensuale, divertente e acuto può aiutare”, scrive ancora The Indipendent.
“Il primo romanzo della scrittrice ad essere
ambientato in terra inglese porta magicamente in vita una fetta generalmente
ignorata della capitale attraverso una galleria di personaggi meravigliosamente
forgiati”, è invece l’analisi di The
Times che chiude dicendo “Questa è una triste, fresca, sorprendente e
divertente ‘ripresa’ su Londra, e sulla vita”. Non a caso, sottolinea il Sunday Telegraph “l’autrice libanese descritta
come una delle voci più importanti del mondo arabo, oggi vive a Londra e ha
acquisito una profonda comprensione del mondo ‘di mezzo’ che descrive”.
Hanan al-Shaykh
Nata e
cresciuta in Libano, ha studiato al Cairo. Tornata a Beirut, ha lavorato come
giornalista fino al 1975, quando, allo scoppio della guerra civile, si è
trasferita in Arabia Saudita. Oggi vive a Londra. Ha scritto numerosi racconti,
opere teatrali e romanzi, tradotti in ben 22 lingue. Come La sposa ribelle (Piemme 2010) e Mio signore,
mio carnefice (Piemme 2011).
Poiché le sue opere affrontano con franchezza la condizione delle donne nel
mondo islamico, sono state spesso vietate nei paesi mediorientali più
conservatori.