[Recensione] I frutti del vento di Tracy Chevalier


Buona Domenica! Oggi parliamo di un libro che avevo tantissima voglia di leggere e che in parte mi ha deluso, mi attendevo un linguaggio più consono e qualcosa in più!

I frutti del vento di Tracy Chevalier è un romanzo forte, dirompente e spiazzante. Una storia che parla di famiglia e di natura, di sopravvivenza e di libertà. Pagine che sicuramente lasciano il segno ma portano con sè una infinita tristezza e si comprende come una pianta o un albero non possa mai ribellarsi al volere dell'uomo invece l'uomo può ribellarsi al volere di un altro e cambiare la propria vita.

Mi aspettavo molto da questo romanzo e forse proprio per questo, non ho ottenuto altrettanto, non avevo letto nulla di questa autrice ma questo libro mi aveva attirata come il miele per le api.  Sono quei libri che devi per forza leggere nolente o volente, che ti chiamano, ti spingono verso di sè.

La storia è ambientata nel XIX secolo e parla della famiglia Goodenough, nata nel Connecticut da famiglie povere e molto numerose, spinti dalla famiglia di lui, cercano fortuna altrove. C'è una terra di cui James ha sentito parlare, nell'Ohio, dove la legge prevede che un colono possa fare sua la terra se riesce a piantarvi un frutteto di almeno cinquanta alberi. Ma non è una terra comune è una Palude, non bonificata, una palude marcia, puzzolente e pregna di fango. Così invece di continuare il loro viaggio per la prateria James e Sadie con i loro figli si fermano qui. Ma il marciume della palude entra nei loro corpi, nelle loro vene, nella loro anima e li infiamma, li uccide, li opprime fino a farli divenire insopportabili...

Una vita che Sadie non aveva mai voluto ma quando un giorno il marito le chiede se vorrebbe andare da qualche altra parte lei dice "No"...perchè ? E da lì inizia, ancor di più, il suo delirio. James ama più di se stesso i suoi meli, Sadie li odia più di ogni altra cosa. I figli gli vengono portati via uno ad uno dalla malaria e lei diventa sempre più cattiva e scostante.

Naturalmente era cosa fondamentale per quei tempi sfruttare i figli fino a farli diventare dei fantasmi e così fa Sadie, nel suo delirio. Accusa Martha la più gracile delle figlie che stira, lava, cucina tiene pulita la casa e la fa  quasi uccidere di botte. L'unico figlio che riesce a osservare dall'alto tutti è Robert, un ragazzino intelligente e che ama a sua volta la natura.

Questa è la storia della famiglia Goodenough ma anche di Robert alla ricerca di un mondo migliore, di una passione che nonostante tutto non è mai scomparsa. La storia di Martha, maltrattata fino allo stremo, la storia dei meli e di come nessuno può essere più forte di loro. Di una sopravvivenza inutile, di una guerra che non porterà a nulla e di un amore traviato a causa del passato.

Quando tutti ti odiano arrivi a un punto che anche tu odi te stesso. Fai di tutto per sembrare diverso ma odierai a tua volta ciò che ti circonda. Un romanzo, sicuramente, ben scritto che lascia il segno. A volte violento e con termini forti, con vite vissute in un'epoca molto diversa dalla nostra che Tracy Chevalier descrive con estrema maestria, con una forza che irrompe e spacca l'animo più duro. Una storia che ti colpisce e ti affonda. Ti salva e ti riporta alla vita. Buona Lettura!



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