[Recensione] Tutto quello che pensiamo quando parliamo d'amore di Christopher Castellani


Buona giornata cari Lettori! Oggi parliamo di una delle ultime uscite targate Newton Compton...

Tutto quello che pensiamo quando parliamo d'amore racconta la storia di una famiglia italo-americana.
Antonio e Maddalena Grasso sono partiti per l'America subito dopo il matrimonio, si sono stabiliti nel Delaware e hanno aperto un ristorante che è diventato l'attività della famiglia. La vita in America ha riservato alla coppia molte gioie ma anche dolori. I loro figli, Prima e Frankie, non sono mai stati in Italia, è per questo che Prima decide di regalare a tutta la famiglia un viaggio in Italia alla scoperta dei luoghi d'origine dei Grasso. L'idea non piace a Maddalena che pensa ormai di essersi lasciata tutto alle spalle, inclusi i ricordi più dolorosi, e non ha intenzione di tornare in Italia per ricordare.
Ma una serie di imprevisti costringono i Grasso a fare ritorno in Italia e ad affrontare i ricordi che hanno sepolto.

La storia della famiglia Grasso, più che una storia legata al fenomeno dell'emigrazione, riguarda più che altro la famiglia e i rapporti che si sviluppano all'interno di essa.
La storia inizia con la presentazione dei vari componenti della famiglia: ci sono Antonio e Maddalena, emigrati in America alla ricerca di una vita migliore, c'è Prima, la figlia maggiore, sposata e con quattro figli a carico, e infine c'è Frankie, il figlio più piccolo e un po' la pecora nera della famiglia, l'unico che si è allontanato dalla famiglia e dal ristorante per studiare e diventare professore. Il viaggio organizzato da Prima, quel viaggio che dovrebbe portare tutti nella terra d'origine, diventa un punto di svolta e un modo in cui ogni componente della famiglia riflette su quello che ha e quello che si è lasciato alle spalle.

Da questo romanzo mi aspettavo una storia diversa, credevo che avrei letto una storia legata all'emigrazione, alla nostalgia di casa di chi è partito, e all'orgoglio e alla gratitudine per quello che si è riusciti a conquistare lontani da casa. In realtà questo romanzo è incentrato sulle dinamiche della famiglia Grasso, sul passato che continua a tormentarli e sul futuro che in parte li spaventa.
Lo stile dell'autore è semplice e scorrevole, non ho trovato particolari guizzi di originalità nella storia, anzi a tratti l'ho trovata anche un po' banale e ho fatto fatica a portare a termine la lettura.

Probabilmente i personaggi sono l'aspetto che mi è piaciuto di meno, li ho trovati in generale sottotono e stereotipati. I Grasso sono la tipica famiglia italo-americana, sono uniti, legati alle tradizioni, Frankie è l'unico che si differenzia un po' rispetto agli altri.
Purtroppo la storia è in generale fiacca, quasi noiosa. La parte che ho preferito è quella finale in cui finalmente assistiamo al ritorno in patria della famiglia.
In conclusione devo ammettere che questa lettura mi ha delusa. Mi aspettavo una storia diversa e molto più interessante, invece la trama si riduce a seguire le dinamiche di una famiglia simile a molte altre, e sopratutto non offre su quelle dinamiche un punto di vista particolarmente originale.

Buona lettura!

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