Sicuramente,molti di voi si chiederanno perché "noi",generazione di oggi,non leggiamo.
Beh,come voi, anche Giusi Marchetta, insegnante di letteratura, se lo chiede.
In questo libro vediamo alternarsi momenti del presente con flashback dell'infanzia dell'autrice che sottolinenano la differenza fra lei e i ragazzi di oggi.
Cosa è cambiato?
Sono cambiati i tempi o è cambiata la mentalità dei giovani?
Con l'avvento della tecnologia i libri sono stati messi da parte dai ragazzi,è vero,ma non da tutti.
Perchè alcuni ragazzi leggono e altri no?
L'autrice,man mano che prosegue con questa ricerca,capisce che il suo modo di vedere i libri è molto diverso da quello degli adolescenti di oggi e non sa come affrontare la cosa.
Sappiamo,attraverso i flashback,che l'autrice è molto attaccata ai libri e non li considera più un passatempo per sfuggire dalla realtà;li considera la realtà stessa.
Questo la porta a dubitare anche di sé stessa,perchè non capisce se è lei ad essere in errore o i ragazzi.
Attraverso vari aneddoti e vari racconti delle sue esperienze giungeremo finalmente ad una soluzione,che si rivelerà essere più facile del previsto.
Questo libro,credo sia indirizzato soprattutto alle insegnanti,però il scorre facilmente anche nelle mani di un adolescente(io ne sono la prova).
Questo libro mi è piaciuto molto,mi ha "sbattuto" (fatemi passare il termine,dai) in faccia una realtà in cui vivo.
Grazie a questo libro riesco ad analizzare meglio alcuni comportamenti delle mie compagne di classe e anche delle mie insegnanti.
Ho avuto la fortuna di partecipare ad un'intervista con l'autrice e spero di leggere in futuro altri suoi libri.
"L'italia di oggi,non è quella di cinquant'anni fa. Vogliamo che la nostra generazione approfitti di tutti gli strumenti che i nostri nonni non avevano per imparare a decifrare il mondo, e la lettura dovrebbe essere in cima alla lista. Eppure scuola, biblioteche, Internet sembra che per voi non facciano alcuna differenza. Di generazione in generazione continuiamo a non leggere ed è questo a renderci perplessi e delusi."