[Recensione] Il giudice delle donne di Maria Rosa Cutrufelli


Buon pomeriggio cari Lettori! Oggi parliamo di un libro bellissimo che mi ha davvero colpita... 

Il giudice delle donne racconta una storia vera avvenuta agli inizi del '900 a Montemarciano, un paesino vicino Ancona. Le protagoniste della storia sono 10 maestre della zona, dieci donne che per prime riescono ad ottenere il diritto di voto diventando elettrici a tutti gli effetti. La storia viene narrata anche attraverso gli occhi della giovane Alessandra, una maestra appena arrivata a Montemarciano che, nonostante non abbia ancora l'età per votare, diventa parte di quel progetto assistendo e stringendo amicizia con Luigia, la donna che diede inizio a tutto. L'Italia si trova ancora in bilico tra passato e futuro, tra tradizione e innovazione, questa vicenda ne fu l'esempio eclatante. Se da una parte c'era chi già ammetteva che il voto fosse diritto anche delle donne, dall'altra parte la società era ancora profondamente maschilista, quindi non pronta a sostenere il peso di una rivoluzione del genere. Maria Rosa Cutrufelli ci racconta un episodio di storia che a lungo è stato dimenticato, una vicenda che diede inizio ad un nuovo capitolo nella storia delle donne italiane.

Leggere questo romanzo è stato come entrare nelle vite di Alessandra, Luigia e di tutte le altre donne che furono protagoniste di una vicenda che sconvolse l'opinione pubblica e mise le basi per un futuro in cui le donne avrebbero conquistato quei diritti che tanto agognavano e meritavano.
Nel 1906 a Montemarciano dieci donne chiesero di essere iscritte alle liste elettorali visto che la legge non le escludeva nè includeva nel diritto di voto. Alessandra è al suo primo incarico come maestra e si trova nel paesino proprio quando Luisa e le altre maestre iniziano la loro battaglia seguendo gli ideali predicati da Maria Montessori.

Alessandra è giovane ma si ritrova negli ideali che Luisa segue. Le due diventano ben presto amiche e Alessandra, influenzata dal movimento delle suffragette, trova il coraggio di seguire i propri sogni. Contemporaneamente seguiamo anche la storia della piccola Teresa, una bambina che stringerà con Alessandra uno stretto legame, e Adelmo, un giornalista che seguirà da vicino la vicenda legata alle maestre. Mescolando la realtà alla finzione, la Cutrufelli ha scritto una storia meravigliosa che ha per protagoniste le donne e il lungo percorso che ci ha portato al presente che viviamo.

Iniziamo dicendo che ho amato questa storia! Fino a quando non ho girato l'ultima pagina, non sono riuscita a staccarmi dal libro che mi ha trascinato in un'epoca in cui mi sarebbe piaciuto poter vivere, assistendo agli sviluppi di una vicenda che vede per la prima volta le donne italiane lottare per qualcosa a cui sanno di avere diritto.
Lo stile dell'autrice è scorrevole, storicamente preciso e accurato e molto elegante. La narrazione è scandita in mesi, quei mesi che videro le dieci maestre di Montemarciano chiedere di essere ammesse al voto.

La storia raccontata è molto interessante e ci aiuta a comprendere meglio quelli che furono gli inizi del movimento femminista italiano. La figura di Luigia è sicuramente quella che più spicca in mezzo agli altri personaggi. Luigia è una donna forte, combattiva e indipendente, il suo esempio sprona la stessa Alessandra a fare dei cambiamenti che la porteranno a realizzare i suoi sogni. Nonostante alla fine le dieci maestre non arrivino ad ottenere quello che chiedevano, la forza e il coraggio che dimostrarono furono la scintilla che più avanti si sarebbe trasformata nel fuoco che avrebbe caratterizzato il movimento femminista.

Questo romanzo traccia un bellissimo ritratto della vita provinciale nell'Italia di inizio '900, abilmente l'autrice ci conduce alla scoperta di una vicenda troppo a lungo dimenticata, una vicenda che vede protagoniste delle donne che lottano per qualcosa che gli spetta di diritto e che costituiscono un esempio di coraggio per tutte noi che oggi viviamo in un mondo migliore proprio grazie a loro! Buona lettura!

"Bisogna assolutamente coltivare il pensiero. Tutte le donne dovrebbero avere la libertà di pensiero, il tempo per pensare e i mezzi che aiutano a pensare."


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