Festival di Letteratura Italiana (Fill) a Londra al Coronet Theatre di Notting Hill

Due giorni di eventi, oltre 30 ospiti, autori e voci di diversi ambiti, nomi notissimi e altri emergenti – italiani, britannici e internazionali. I temi saranno letteratura, politica, migrazioni, genere, Italia, il presente e il futuro di Londra, il modo in cui la Brexit sta già cambiando il romanzo. Londra, oggi più che mai, è un avamposto da cui guardare ai movimenti del presente. È questa la formula del Festival Italiano di Letteratura a Londra / Festival of Italian Literature in London (Fill), il festival di letteratura e di idee che si tiene al Coronet Theatre di Notting Hill sabato 21 e domenica 22 Ottobre 2017. Sono numerosi gli eventi già esauriti da giorni, a riprova dell'interesse per il tema e per la formula. Nato dalla comunità letteraria italo-londinese e organizzato con l'Istituto Italiano di Cultura di Londra, il festival nasce nel clima inquieto del dopo-referendum britannico. È stato allora che un gruppo di autori, giornalisti, accademici italiani a Londra ha iniziato a riunirsi e a sentire l'impulso di reagire con un nuovo grande appuntamento culturale. L'Istituto di Cultura ha sposato subito il progetto e ne è diventato il co-organizzatore. Dal canto suo, il Salone Internazionale del Libro di Torino ha intravisto il potenziale del festival e ha deciso di esserne partner, sancendo un ideale ponte Londra-Torino. Per due giorni, il pubblico del festival potrà assistere a dibattiti, incontri, letture, DJ set. La Brexit non sarà l'unico tema, ma darà al festival un'inevitabile tensione politica di fondo. Anziché la formula classica del festival di letteratura nazionale, con una vetrina-selezione di autori italiani da presentare al pubblico londinese, gli organizzatori hanno preferito una formula fluida, mischiando voci italiane e non-italiane, ragionando anzitutto su alcuni temi di urgenza contemporanea.

Il programma

La due giorni del 21-22 ottobre si tiene al Coronet, teatro storico di Notting Hill, nei tre suggestivi spazi del teatro (Auditorium, Studio, Caffè). Gli eventi sono in inglese o in italiano con traduzione in inglese, a sottolineare la volontà di rivolgersi alla comunità italiana così come alla più ampia comunità londinese. Il programma include «Citizens of Nowhere?», titolo mutuato da una famigerata dichiarazione di Theresa May, con la scrittrice italiana Helena Janeczek e l'autrice franco-americana Lauren Elkin. Iain Sinclair, scrittore londinese per eccellenza, presenterà il suo nuovo The last London e discuterà con Olivia Laing (The lonely city) e con il curatore della Tate Modern Andrea Lissoni. Giancarlo De Cataldo e Hanif Kureishi parleranno di romanzo e serialità televisiva in occasione del lancio mondiale su Netflix della serie Suburra, mentre l'attesissimo Zerocalcare incontrerà per la prima volta il pubblico londinese. Un panel di professionisti dell'editoria discuterà della nuova onda di letteratura italiana tradotta nel mercato anglosassone nel dopo-Ferrante. Il medico di Lampedusa Pietro Bartolo lancerà l'edizione inglese del suo libro con la coautrice Lidia Tilotta e con Clare Longrigg del Guardian; Christian Raimo e il politologo Jonathan Hopkin della London School of Economics, incalzati da Caterina Soffici, discuteranno di «Italian Politics for Dummies». Un dibattito su industria culturale e femminismo negli Anni Dieci riunirà un gruppo di voci fra cui Sara Taylor e l'editor di Granta Ka Bradley. E ancora, una performance collaborativa di poesia commissionata dal festival con alcune delle voci più interessanti della nuova scena italiana e britannica; i giornalisti musicali Valerio Mattioli e Rob Young di The Wire; un reading di giovani autrici italiane che vivono fuori-Italia; l'autore di bestseller per ragazzi Pierdomenico Baccalario con «Brexit for children».


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