[IV° Tappa BlogTour] Il mio nome è Leon di Kit De Waal

Buon Pomeriggio cari Lettori, è con molto piacere che vi parlo di un libro che ho appena terminato. È un romanzo molto ma molto bello, nonostante tratti temi molto forti, sono stati affrontati dall'autore con semplicità disarmante. Un libro che inevitabilmente vi trascina in un turbine di emozioni forti che ti segnano.

IL LIBRO

Leon ha nove anni quando prende in braccio per la prima volta il suo fratellino appena nato, Jake. Un neonato che sembra un bambolotto, con la pelle bianchissima, così diversa da quella di Leon che ha la pelle scura. Ma ora che la loro mamma non si vede più in giro e loro devono andare a vivere con Maureen, una signora dai capelli rossi e ricci e una pancia come Babbo Natale, Leon capisce che deve proteggere il suo fratellino: perché qualcuno vuole prenderselo e avere quel bambolotto bianco tutto per sé. Anche se Maureen gli spiega che è per il bene di Jake, che c'è una famiglia che vuole dargli una casa e un sacco di amore, per Leon è solo un tradimento. È per questo che Leon adesso è triste e anche un po' arrabbiato. Per fortuna alcune cose lo fanno ancora sorridere, come correre velocissimo in discesa con la bici e rubare con Maureen abbastanza monetine per poter, un giorno, andare a prendere Jake e anche la mamma come un vero supereroe. Con l'evocazione di un'Inghilterra in cui le divisioni sociali sono più che mai evidenti e dal colore della pelle può dipendere il futuro di un bambino, Il mio nome è Leon è un romanzo che ha colto di sorpresa i lettori inglesi; la storia struggente e dolcissima, raccontata con lo sguardo del piccolo Leon, della forza di un amore e della capacità di superare il dolore e la perdita. E soprattutto la storia di che cosa vuol dire avere una famiglia o trovarla dove meno ce lo si aspetta. 

KIT DE WAAL

È nata a Birmingham da madre irlandese e padre caraibico. Ha lavorato per 15 anni come avvocato occupandosi di famiglia e adozioni. È stata consulente legale dei servizi sociali sugli affidi e ha scritto diversi libri sull'argomento, ricevendo diversi premi. Il mio nome è Leon è il suo primo romanzo, accolto da grandissimo successo in Inghilterra e candidato al prestigioso Costa Book Award for First Novel.

RECENSIONE

Leon è un bambino di 9 anni, potrebbe sembrare un bambino normale come tanti ma no, non lo è; non perché lui sia malato o altro, piuttosto perché lui è un bambino nero nell'Inghilterra del 1980. Ma Leon non è solo questo, la sua mamma Carol è bianca e da poco ha dato alla luce il fratellino di Leon, il piccolo Jack che però non è nero come Leon ma bianco come il suo papà. Carol, la mamma di Leon, è una ragazza madre di due bambini, molto fragile e volubile e dopo il secondo parto si ritrova da sola e senza soldi; questo l'ha portata a cadere in una profonda depressione che non le permette di prendersi cura dei suoi bambini.

Leon, per non finire di nuovo nelle mani degli assistenti sociali, decide di occuparsi lui della mamma e del fratellino, così Jack fa tutto con lui: il bagnetto, la pappa, i sonnellini, tanto che Leon non va più a scuola, ma da solo non può farcela, la fame si fa sentire anche per lui, così chiede aiuto ad una vicina che non può far altro se non chiamare gli assistenti sociali.

Leon e Jack vengono portati presso la casa di una donna, Maureen, che vive sola, e la donna con molta cura inizia a occuparsi dei due piccoli. Leon e Jack stanno bene con Maureen anche se gli manca la mamma che è in ospedale per farsi curare. La vita dei due bimbi scorre tranquilla fino a quando un giorno un’assistente sociale, che Leon chiama "zebra" per via dei capelli, spiega a Leon che Jack perché piccolo verrà adottato ma lui resterà con Maureen. Da qui inizia il declino del bambino, il quale si sente privato di una parte di sè, non solo non può vedere la sua mamma e non può vivere con lei, adesso perderà per sempre anche il suo fratellino. Ma Leon un pò di luce riuscirà a trovarla in fondo al tunnel, troverà un barlume di speranza infatti, rubando monetine a Maureen, decide di mettere da parte i soldi per andare a recuperare Jack e non solo, molte altre opportunità si presenteranno lungo il suo tortuoso cammino che gli faranno trovare una famiglia laddove sembrava impossibile.

Ci ritroviamo in un Inghilterra in cui la divisione netta tra bianchi e neri era così forte da precludere anche un’adozione, infatti Leon per via del colore della sua pelle non sarebbe mai stato adottato… ma anche in un mondo così ostile si può trovare l’amore e lui verrà amato per il dolcissimo bambino che è!

Un romanzo bellissimo e commovente in cui l’amore riuscirà a trionfare anche su una grande e dolorosa perdita.




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