Una lettura imperdibile. Una storia che vi farà accapponare la pelle!
La strega è il nuovo romanzo di Camilla Läckberg, prolifica autrice di gialli svedese che con questo libro, il decimo della serie, riprende i personaggi di Erica Falck e Patrick Hedström. Facciamo quindi ritorno nel piccolo paesino di Fjällbacka. Il ritorno della famosa attrice Marie Wall, che da ragazza fu accusata dell'omicidio di una bambina, riaccende il sospetto della comunità che l'ha sempre considerata colpevole. I sospetti aumentano quando un'altra bambina, la piccola Linnea, viene ritrovata morta nel bosco in circostanze simili a quelle dell'omicidio di Stella avvenuto anni prima. Erica e Patrick iniziano ad indagare sull'omicidio, indagando contemporaneamente sul presente e il passato e riportando a galla segreti e bugie che porteranno finalmente alla verità.
Nonostante la consistente mole, il libro si lascia leggere velocemente e con piacere. Lo stile della Läckberg è molto scorrevole ed elegante e riesce a catturare il lettore facendolo immergere totalmente nella vicenda che viene raccontata.
Il mistero al centro del racconto è molto intrigante, vengono paragonati i due casi protagonisti del libro e alla fine questi si incrociano con un altro avvenimento, di epoca molto più antica, che dà un guizzo in più alla storia rendendola molto particolare e diversa dal solito.
I personaggi sono molti ma tutti perfettamente caratterizzati. L'atmosfera del racconto è perfetta, ha la giusta dose di mistero e di suspense e riesce nell'intento di tenere il lettore sulle spine fino all'ultimo. Inoltre l'autrice inserisce anche altri elementi interessanti nella storia, infatti affronta argomenti come l'immigrazione e l'integrazione o ancora i problemi familiari e adolescenziali.
Ho apprezzato moltissimo questo thriller, la scrittura fluida e una storia che spesso vi farà accapponare la pelle, rendono questo libro davvero una lettura imperdibile per gli appassionati del genere e non. Buona lettura!
"Era convinta che nessuno nascesse malvagio. In qualche modo ciascuno era figlio del proprio destino. Alcuni diventavano vittime. Altri carnefici."