Salve a tutti carissimi lettori! Nuova settimana, nuova recensione.
Il romanzo che vorrei proporvi oggi è un mistery ricco di atmosfere gotiche. Premetto che non sono mai stato particolarmente attratto da questo genere di opere; la mia attenzione si concentra su altre tipologie di romanzi, ma date le notevoli premesse con cui mi è stato presentato questo libro ho voluto accettare la sida.
Eve Chase, è lei l’emergente autrice britannica che ha scalato le classifiche del Regno Unito con questa sua opera prima.
Le radici che nutrono la trama del romanzo della Chase sono essenzialmente tre: la dimora Black Rabbit Hall, Amber Alton e Lorna Dunaway. Black Rabbit Hall narra la storia di due donne
Amber e
Lorna, simili nella diversità; diversità presente anche da un punto di vista temporale, Amber approderà nella residenza della Cornovaglia già nel 1968. Lorna circa tre decenni dopo. Entrambe per diversi motivi, hanno un’ unione forte con Black Rabbit Hall.
Amber ha trascorso interminabili vacanze in quella residenza con la sua famiglia, Lorna decenni più tardi sente l’esigenza di trovare un luogo adatto per la celebrazione del suo matrimonio. La scelta di Lorna ricade proprio su Black Rabbit Hall nonostante la struttura ormai corrosa dal tempo. Amber Alton è cosciente che il tempo scorre in maniera diversa a Black Rabbit Hall, le vacanze sembrano lunghe e interminabili. Le vacanze della famiglia Alton sono statiche costellate da corse sulla spiaggia o tra i boschi. Gli avvenimenti si ripetono con una ciclicità stazionaria. Ebbene , in questo frangente il romanzo entra nel vivo, una notte tempestosa accade qualcosa; un qualcosa di sconvolgente che destabilizzerà Amber e la sua famiglia. La narrazione è realizzata in modo mirabile attraverso una duplice storyline: quella della quattordicenne Amber e quella della trentaduenne Lorna. Spesso a parer mio gli autori che decidono di utilizzare questa tecnica narrativa, distolgono e deconcentrano il lettore in quanto passano da un protagonista ad un altro facendo perdere il filo logico della storia. In questo romanzo fortunatamente non ho riscontrato quest’ostacolo, l’opera impregnata di mistero ti carpisce letteralmente.
L’arrivo di Lorna a Black Rabbit Hall avviene, come detto, per delle esigenze matrimoniali. Desidera da sempre celebrare il suo matrimonio in una di quelle maestose e austere residenze che rimandano ad un’altra epoca. Lorna, inconsapevolmente, si tuffa nel passato degli Alton; un tuffo sconvolgente, nella stagione felice di una famiglia che sembra ancora esser presente tra le mura ormai scrostate di quella dimora. È tra quelle camere che Lorna ha la necessità di capire cosa è accaduto ai membri della famiglia Alton e al tempo stesso di scovare la verità sul suo passato, scavando nei misteri che si celano dietro la sua famiglia. La struttura portante del romanzo è sicuramente la dimora campestre di Black Rabbit Hall, in una recente intervista Eve Chase ha dichiarato che da sempre è affascinata dalla case; Definisce le case come una miniera d’oro per un romanziere, celano aneddoti d’infanzia e rendono vivi i ricordi. In Black Rabbit Hall viene analizzata in maniera romanzata la possibilità di come un singolo evento può destabilizzare, in maniera positiva o negativa, un’intera famiglia. Vi è una linea sottile tra l’ordinario che all’improvviso può trasformarsi in tragico.
Il romanzo è un mix travolgente di mistero, romanticismo e qualche tocco gotico.
Black Rabbit Hall è un’opera che narra l’amore come collante che tiene unite le famiglie; il collante spesso si può slegare davanti ad eventi tragici.
Posso affermare che sono rimasto piacevolmente colpito, sicuramente leggerò qualche altro mistery dopo questo!
Buona lettura, alla prossima scoperta!