[Recensione] L’anno della Lepre di Arto Paasilinna


Salve a tutti carissimi lettori! Occorre che mi presenti, mi chiamo Gianmarco, ho 20 anni, vivo in Calabria e sono uno studente di Giurisprudenza. L’idea di iniziare a realizzare qualche recensione nasce dalla mia passione per l’arte della lettura. Tra una pagina di Diritto e l’altra mi immergo in dei libri che spesso mi rapiscono. Ero alla ricerca di qualche libro che potesse farmi immergere nel vero inverno scandinavo forse perchè dalle mie parti l’inverno non si può definire tale.

Fra le numerose ricerche mi sono imbattuto nel catalogo della casa editrice iperborea; catalogo ricco di “penne” del nord Europa . Il libro che ho deciso di leggere è considerato un vero e proprio best seller della letteratura finlandese, vede la luce per la prima volta nel 1975, tradotto in circa 30 lingue da cui sono stati tratti due film. “Jäniksen vuosi” questo è il titolo originale dell’opera (tranquilli l’ho letto in italiano!) Di Arto Paasilinna; Paasilinna finlandese doc, classe 1942, ex guardaboschi dotato di humor travolgente è oggi uno dei più quotati e affermati scrittori scandinavi.

Il libro narra la storia di un giornalista di nome Kaarlo Vatanen stanco di un lavoro che ha smesso di coinvolgerlo e stanco di una moglie perfida che non nutre più nessun sentimento nei suoi riguardi. Vatanen sente di dover dare una scossa alla sua vita, afferma di voler “abbandonare la vita rammollita della capitale”. Una sera d’estate, di ritorno da una viaggio di lavoro con il suo collega fotografo, i due investono una lepre. Vatanen scende precipitosamente dall’auto alla ricerca della povera bestiola che si è rifugiata nella foresta ferita. Il protagonista si addentra nella taiga finlandese alla ricerca della lepre incurante dei richiami del collega. Le peripezie che deve affrontare con il piccolo animaletto inizialmente sono notevoli, deve curare la sua zampetta e devi abituarsi alla sua esistenza (adattarsi alle sue abitudini, tenere il suo passo). Decidere di comunicare alla moglie che non intenderà più far ritorno nel loro nido famigliare. Ricorda di possedere una barca, decide di venderla telefonicamente poichè ha bisogno di danaro. Quando decide di recarsi in banca per riscuotere i soldi, la moglie e il direttore del suo giornale lo attendono al varco ma con una abile fuga riesce a far perdere le sue tracce. Stringe conoscenza con bizzarri personaggi come Hannikainen, ex commissario di polizia, il quale rivela di possedere sconvolgenti verità circa il presidente della repubblica finlandese. Molti sono gli episodi dove si separa accidentalmente del suo amato leprotto; incontra Kaartinen, un uomo che si è convertito all’antica religione animista finlandese che tenta di prelevare la lepre per sacrificarla su un altare.
Vatanen nel suo girovagare si ritrova nel mezzo di un esercitazione bellica dove alcuni militari svegliano un orso in letargo e in seguito sarà lui stesso a doverlo fronteggiare e ucciderlo. Si spinge oltre i confini varcando il territorio dell’unione sovietica dove viene fermato e successivamente costretto a scontare numerosi reati nel carcere di Helsinki. Durante la permanenza in carcere riesce a tenere la lepre con se’ ed è abile ad evadere facendo perdere le sue tracce.

Vatanen ha compiuto un viaggio errante alla ricerca di una vita libera. Vedo Vatanen ora scorrazzare fra la tundra finlandese con la sue lepre e magari i suoi leprotti.

La storia è scorrevole, ricca di avvenimenti nonostante la sue esigua lunghezza (200 pagine circa). Si ha l’impressione, sfogliando le pagine, di avere davanti dei buchi narrativi; dei fatti che vengono narrati apparentemente in modo slegato tra di loro ma che nel complesso formano un racconto straordinariamente ben riuscito. Questo libro lo considero un invito, un’esortazione a voler abbracciare ciò che realmente ci rende liberi. La foresta immensa regala al lettore quel senso di libertà che Vatanen vive sulla sua pelle. Un’opera indirizzata non a chi ha paura di cambiare ma per chi ha paura di rimanere uguale ed essere inghiottito dalla staticità della vita.

Buona lettura, alla prossima scoperta!



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