[Recensione] La vita quando era nostra di Marian Izaguirre


Ci sono dei libri che ti rimangono impressi nel cuore, che ti lasciano una profonda cicatrice. Ci sono storie che ti segnano, che ti fanno sorridere, che la vita te la stravolgono e te la stroncano in un solo respiro. Sono storie vere, vissute e sentite, sono storie di libri. Libri che lasciano il segno come questo "La vita quando era nostra" della scrittrice spagnola Marian Izaguirre.

Non so spiegarvi perché alcune righe entrano così profondamente nell'essere di una persona e altre no ma fatto sta che ci entrano e non se ne vanno più via...

La storia di questo libro è forte, intensa, pragmatica, è la storia di due guerre, della strage . Un romanzo, nel romanzo se così possiamo dire di quella ragazza dai capelli di lino che ha lasciato un impronta profonda nella neve ma la pioggia non la scioglierà stavolta, rimarrà lì in eterno.

Ho adorato tutto di questo libro, dalla copertina, alla trama, alla storia, all'essenza del sapore amaro, ai personaggi che si affollano così rumorosamente seppur in maniera lineare e uniforme. Scompaiono in un modo quasi leggero, come le lacrime che si dissolvono in un lago ghiacciato. Ho sentito ogni singolo sentimento e ho pianto, non forte, quel pianto leggero che non ti accorgi nemmeno di sentire se non quando la goccia cade sulle pagine del libro impregnandolo di essenza vitale.

Un sogno nel sogno, che ti mozza il respiro, che ti fa sognare e ti rende viva. Lo scritto è fluido, sentito e rilassante. Io l'ho letto in un solo giorno (non sono pazza) e devo dire che già mi manca.

Lola e Matías vivono di libri: da quando la guerra civile ha cambiato la faccia e le strade della città, e la casa editrice in cui Matías lavorava ha chiuso i  battenti, i due hanno deciso di aprire una libreria. Una libreria di libri già letti: libri usati, passati di mano in mano e di vita in vita, che Matías va raccogliendo per le case e le vie di Madrid. Proprio mentre, carico di una pila di volumi, Matías si inerpica per la stradina della sua libreria, una donna lo vede. Si incuriosisce e comincia a seguirlo. La donna, un’inglese arrivata a Madrid prima della guerra, si chiama Alice e, come Matías e Lola scopriranno, ha un passato molto misterioso. Misterioso è dir poco. Alice non è prettamente Inglese almeno lei non si sente così, non ci si ritrova, in una patria non sua la patria per la quale non sono rimasti e non hanno combattuto.

L'amore che si sprigiona dalle pagine di questo romanzo è davvero forte . Un libro sensibile, che lascia la voglia di ascoltare, sentire e amare così prepotentemente l'altra persona da lasciarti senza respiro. Questo libro ha la forza di farti palpare il valore della vita . Di rendere i ricordi un luogo migliore. DA LEGGERE...assolutamente!


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