Buona domenica cari Lettori!
Ultimamente sto leggendo moltissimo e la maggior parte delle mie ultime letture si sono rivelate tutte molto interessanti! Prima o poi dovevo imbattermi in qualcosa che non mi sarebbe piaciuto e infatti eccoci qui...
Il quadro mai dipinto è il mio primo approccio con
Massimo Bisotti, autore di cui ho sentito parlare molto,sia in bene che in male.
Il protagonista della storia è
Patrick, un pittore e insegnante d'arte che vive a
Roma in procinto di trasferirsi a
Venezia.
Nel traslocare decide di guardare per l'ultima volta il quadro in cui è ritratta la donna di cui era profondamente innamorato, ma una volta scoperto il quadro, realizza che la tela è vuota,la donna non c'è più.
Sbalordito va in aeroporto dove lo aspetta il volo per Venezia, ma durante il viaggio batte la testa e si ritrova confuso a non ricordare nemmeno il motivo per cui è partito. Seguendo le indicazioni di un biglietto che portava in tasca, si reca alla
Residenza Punto Felix, dove lo aspettano una nuova famiglia,nuovi inizi e forse la donna scomparsa...
Inizio la recensione dicendo che il mio approccio a Bisotti è stato piuttosto negativo. Non so bene cosa mi aspettassi,forse un bel romanzo d'amore,una storia profonda ed emozionante,ma probabilmente mi sono lasciata ingannare dalle mille citazioni che ho letto in rete di questo romanzo.
Quello che mi sono trovata a leggere non lo definirei nemmeno un romanzo,ma più che altro un libro di aforismi!
La storia di Patrick parte abbastanza bene, ma dall'arrivo a Venezia in poi non fa altro che diventare sempre più confusa e purtroppo banale. L'arrivo alla Residenza, la conoscenza di questi strani personaggi come
Miguel,
Vince e infine
Raquel e il successivo sviluppo della storia sono tutti messi in ombra dalle innumerevoli riflessioni che sono il punto focale del libro!
Frasi riflessive sulla vita, l'amore e così via costituiscono praticamente la maggior parte del romanzo, togliendo spazio e importanza a personaggi, alla storia e a tutto il resto!
Per carità, gli aforismi sono bellissimi ma rendono la lettura poco fluida e più che dare la sensazione di star leggendo un romanzo, fanno sembrare al lettore di trovarsi davanti a una scatola infinita di Baci Perugina con le loro frasi sdolcinate!
I personaggi hanno poco spessore, la storia è quasi inesistente, si perde nelle frasi inserite praticamente quasi in ogni rigo, che danno al romanzo un ritmo lento e poco coinvolgente.
Lo stile poi è fin troppo pedante, si concede più importanza alla forma che alla sostanza, ed è vero che lo stile è importante, ma deve essere accompagnato anche da una bella storia,cosa che qui non accade.
Purtroppo mi ritrovo a bocciare questo libro,perchè per i miei gusti si perde fin troppo nella retorica, lasciando poco spazio ai veri sentimenti e alle emozioni genuine!