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Pagine: 512 Prezzo: € 18,50
Data di uscita: 20 Ottobre 2016 |
Etzel Andergast, figlio sedicenne del procuratore generale Wolf von Andergast, vive come un recluso nella casa paterna nel tentativo di impedire al genitore di avere contatti con la madre, che lui non ha mai conosciuto. Un giorno Etzel, frugando tra gli incartamenti del padre, scopre gli atti relativi a un processo avvenuto diciannove anni prima che portò all’ergastolo un certo Maurizius, accusato di aver ucciso la moglie Elli. Etzel si appassiona al caso, ritenendo che vi siano nella vicenda troppi lati oscuri e, di nascosto dal padre, la cui brillante arringa era valsa a dimostrare la colpevolezza dell’accusato, decide di condurre un’indagine personale e fugge. Il padre, scosso dalla sparizione del figlio, chiede e ottiene la grazia per Maurizius, ma questi non l’accetta, desideroso di una riabilitazione completa.
Basato su un fatto di cronaca realmente accaduto, Il caso Maurizius, pubblicato con grande successo in Europa negli anni Venti, è un romanzo avvincente in cui, attraverso il contrasto padre-figlio, si riflette quello di un’intera generazione con il proprio passato. Un grande bestseller e un grande capolavoro: al contempo romanzo giallo e di formazione, romanzo filosofico e romanzo d’amore, Il caso Maurizius rappresenta una delle più appassionate denunce dell’ingiustizia e della crudeltà borghesi che il secolo scorso ci abbia lasciato.
Jacob Wassermann nato a Fürth, in Baviera, nel 1873 e morto nel 1934, Jacob Wassermann è stato uno degli scrittori tedeschi di maggiore successo tra gli anni Venti e Trenta. Amico di Hoffmannsthal e Schnitzler, tra le sue numerose e fortunate opere ricordiamo Gli ebrei di Zirndorf (1897) e la trilogia composta da Il caso Maurizius (1928), Etzel Andergast (1931) e La terza esistenza di Joseph Kerkhoven (1934).
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Pagine: Prezzo: € 16,00
Data di uscita: 27 Ottobre 2016 |
Gli occhi di Borges è il titolo di una celebre rubrica di oroscopi tenuta da un famoso astrologo su
un’importante rivista italiana. Una giovane liceale, Vanessa, che vive con la madre Anita in un elegante appartamento del quartiere Esquilino a Roma, ottiene la possibilità di fare uno stage presso la redazione della rivista. Da quel momento, però, la sua vita cambia: la ragazza si chiude in se stessa, preda di fobie e di un mutismo assoluto, fino a non voler più uscire di casa. La madre, sconcertata e confusa, si accorge poco a poco che questa melancolia non è solo il frutto di una crisi adolescenziale, ma è legata a incontri e frequentazioni, dietro le quali si cela una realtà inquietante. Il commissario Ponzetti sarà chiamato a trovare il bandolo della matassa di questa intricata vicenda, in una storia giocata sul senso della libertà umana e sui suoi condizionamenti. Ma non solo. In questa sua settima indagine, Ponzetti avrà a che fare col furto di un prezioso esemplare del primo libro di poesie di Borges, trafugato dalla Biblioteca Nazionale di Buenos Aires per conto di un ignoto e ricchissimo collezionista italiano. Un mistero nel mistero, che muoverà il nostro commissario sulle tracce di una sua vecchia conoscenza: Andrea Perfetti, il ghostwriter che gli aveva dato già filo da torcere nel quarto episodio della serie, Portami a ballare, e che lo costringerà stavolta a un’insidiosa trasferta argentina. Le due trame del racconto s’intrecceranno soltanto all’ultimo, per combinarsi in un sorprendente finale.
Giovanni Ricciardi è professore di greco e latino in un liceo di Roma. Il suo personaggio, il commissario Ottavio Ponzetti, è protagonista di una fortunata serie di romanzi tra cui I gatti lo sapranno, vincitore del premio Belgioioso Giallo 2008; Il silenzio degli occhi, finalista al premio Fenice Europa 2012; e Il dono delle lacrime, candidato al premio Scerbanenco 2014. L’ultimo episodio della serie è La canzone del sangue del 2015. Una raccolta con le prime tre indagini del commissario è uscita nel 2012; un’altra, con le ultime tre, nel 2015.
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Pagine: 303 Prezzo: € 19,50
Data di uscita: 3 Novembre 2016 |
Via dalla pazza folla narra le appassionanti vicende di Gabriel Oak, un giovane la cui vita viene sconvolta dall’inatteso arrivo dell’affascinante Bathsheba, bellezza orgogliosa e nullatenente di cui s’innamora. Quando le chiede di sposarlo lei lo rifiuta, ma i loro destini tornano a incrociarsi: mentre lei eredita una fattoria dallo zio, lui perde tutti i suoi averi in una notte di tempesta. Si ritrova così costretto a lavorare per Bathsheba e a contendersi le sue attenzioni con altri due uomini. Se un romanzo può essere completamente intriso d’amore, ebbene questo lo è. Un amore per tutto, e non solo per le cose vive: per le melodie polifoniche del vento e per il linguaggio delle stelle, per le piante e per i colori, per il tempo che passa da un sorriso a una minaccia, per la fragilità della vita o per l’incanto di un gioco di luci. E, soprattutto, per la misteriosa algebra dei sentimenti umani. In questo scenario in cui tutto ha un’anima, o sembra proprio averla, si muovono i personaggi di un ambiente rurale, quello tanto amato da Hardy; e ci accorgiamo che proprio in quell’ambiente è forse possibile scoprire meglio il vero funzionamento, quello più riposto, della condizione umana. Perché è nella natura, dentro la natura e, appunto, via dalla pazza folla, che l’essere umano riesce a mettere a nudo la sua vera anima. I personaggi possono essere contadini o mercanti, ricchi agricoltori o servente, ubriaconi o bigotti, donnine impaurite o tipacci arroganti, amanti folli o fedeli innamorati, ma fra tutti emerge maestosa l’eroina del romanzo: donna sensibile, bella, intelligente, ma pur sempre donna, con tutte le contraddizioni della sua gelosia e dei suoi pudori, della vanità e dei capricci, degli scrupoli, della passione, e quindi infine del suo amore: è una donna di cui non si può fare a meno di innamorarsi candidamente, per non dimenticarla mai più.
Thomas Hardy poeta e romanziere inglese, uno dei massimi esponenti del romanzo vittoriano, nasce a Upper Bockhampton, nel Dorset, vicino Dorchester, il 2 giugno 1840. All’età di ventidue anni si trasferisce a Londra e inizia a scrivere poesie che hanno come tema la vita rurale. Non riuscendo ad arrivare al pubblico con la poesia, decide di tentare fortuna con la narrativa. Il suo primo successo è Via dalla pazza folla, del 1874, cui seguono Il ritorno al paese nel 1878 e Il sindaco di Casterbridge nel 1886. Dopo lo scalpore suscitato da altri due libri pubblicati tra il 1891 e il 1895 (Tess dei D’Urbervilles e Jude l’oscuro), in cui deride le convenzioni dell’epoca vittoriana, Hardy dedicherà il resto della sua vita alla composizione di poesie. Muore a Dorchester, l’11 gennaio 1928.