Buongiorno amici lettori, oggi voglio parlavi dei romanzi di
Giulia Carcasi. E più precisamente di “Io sono di legno”, quindi mettetevi
comodi, una bella canzone di sottofondo e buona lettura.
E' l'alba di una domenica qualunque. Giulia aspetta, Mia non è ancora tornata dai suoi sabati
senza freno. Sono madre e figlia divise da un precipizio di anni e segreti,
apparentemente sicure delle proprie scelte: hanno applicato alle loro vite
teoremi precisi e sembrano funzionare. Ma quando Giulia si ritrova a leggere il
diario di Mia, l'ingranaggio si rompe.
Bisogna tornare indietro. E Giulia lo fa. Torna ai ricordi
di una giovinezza ferita: il perbenismo della sorella, la fragilità di una
madre che non voleva guerre, l'amicizia con una suora peruviana curiosa
dell'amore e dei balli e che di Dio non parlava mai.
Torna ai primi passi da
medico, tra corsie e sale operatorie, al matrimonio con un primario, alla lunga
attesa di una maternità sofferta e desiderata. Più la storia di Giulia si snoda
nel buio del passato, più affiorano misteri che chiedono di essere sciolti. Ma
per madre e figlia l'incontro può solo avvenire a costo di pagare il prezzo di
una verità difficile, fuori da ogni finzione.
Due voci femminili, due sonde dentro il labirinto delle
emozioni, una storia che chiede il coraggio della verità.
Una mamma, Giulia. Una figlia, Mia.
Un diario segreto.
Un dialogo a due fatto di parole silenziose.
Due mondi distanti e vicini.
Due vite. Due anime colpite.
Ricordi e rabbia.
I dolori e le paure.
Incontri che cambiano il modo di vedere il mondo.
Una nuova consapevolezza.
Un libro sui sentimenti. Veri, profondi. A volte dolorosi.
La famiglia che non sempre protegge. L'amicizia che non
abbandona. L'amore che conosce perfettamente la strada.
Segreti da non confessare, una verità che brucia lentamente
i giorni.
Un romanzo che mi ha colpito e affondato. Nel senso che è
andato a segno. Scorre via leggero, ma ti scuote e poi si posa sul cuore.
Ognuno di noi è un po' Giulia e un po' Mia.