Salve lettori! Buon Lunedì e buon inizio settimana!
Vorrei chiudere il mese di Agosto con la recensione di un
Thriller che mi è piaciuto molto.
Topi è un Romanzo d’esordio dell’autore Britannico Gordon Reece,pubblicato in Italia dalla Giunti.
“Nella casa isolata in cui si sono trasferite, Shelley e sua
madre devono dimenticare le feroci molestie delle compagne di classe che hanno
sfregiato il volto di Shelley,l’egoismo di un uomo che le ha abbandonate,il
terrore di mettersi alla prova. In fondo sono topi e i topi hanno bisogno di un
nascondiglio per sottrarsi agli artigli di gatti. Tutto sembra tornare alla
normalità,ma una notte Shelley si sveglia di soprassalto e si rende conto che
qualcuno è entrato in casa. Nelle scioccanti ore che seguono, il mondo di Shelley
e di sua madre viene capovolto e per la prima volta le due donne si ribellano
al proprio istinto. Ma se adesso non sono più topi,cosa sono diventate?”
A questo romanzo do 5 soffioni.
Il romanzo si apre con una breve spiegazione di Shelley su
dove abita con la madre e come avevano comprato quella casa. Non è un racconto al presente, ma al passato.
E’ come se lei stesse ricordando quell’episodio o lo stesse raccontando proprio
a noi,come se glielo avessimo chiesto.
Nei capitoli seguenti spiega tutta la sua situazione: cose
le è successo,perché si sono trasferite e perché studia a casa. Si può dire che il libro vero e proprio inizi
dopo pagina 100.
Mi è piaciuto molto il fatto che si alternino momenti di
armonia a momenti di ansia.
Esempio: ad inizio libro c’è la descrizione della casa, che
suscita nel lettore un senso di pace. Questo senso di pace viene spazzato via
dal batticuore e dall’orrore di quello che le compagne di classe fanno
a Shelley. Ma,questa sensazione d’orrore viene calmata dalla quotidianità di
Shelley e sua madre nella loro nuova casa.
I personaggi, come si capisce già dalla trama, sono dinamici.
All’inizio del libro sono deboli da far spavento. Shelley
all’inizio del libro ha la mia età,ma non si comporta come una normale 15enne. Ha
paura del mondo,si rifugia in casa senza provare a scoprirlo. Ammette anche di
essere un topo,una persona debole,però pensa che non si possa cambiare. E la madre,debole anche lei,di certo non
l’aiuta. Anzi,sembra più forte la figlia della madre.
Sono rimasta senza parole quando,alla fine del libro,mi sono
ritrovata una madre completamente diversa.
Questo romanzo mi ha fatto capire che iniziare ad
uccidere non è poi così diverso
dall’iniziare a fumare o a bere. Sai che non si uccide, ma se lo fai una volta,non
hai più il terrore di rifarlo di nuovo,perché ormai la prima volta è passata. Non sono proprio appassionata di Thriller, ma questo mi è
piaciuto molto.
Considero Gordon Reece un autore da tenere d’occhio in
futuro.
PS: se siete abituati ad ascoltare la musica quando leggete,
vi consiglio di ascoltare
“Intro” degli XX all’inizio del libro,quando Shelley
descrive la casa, e
“Una mattina” di Ludovico Einaudi verso la fine del libro.
"Indipendentemente da quanto siamo vicini a qualcuno,ci sono dei limiti,dei confini invalicabili tra di noi,delle cose che ci toccano così in profondità che non possono essere condivise con nessuno. Forse,pensai,è quello che non possiamo condividere con gli altri che definisce chi siamo davvero.